Concepito a Barcellona con fecondazione eterologa da due donne umbre, per il comune il suo status è "contrario all'ordine pubblico"
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Sarà costretto a rimanere in Spagna per Natale. Juan, un bambino nato con la fecondazione eterologa il 27 dicembre del 2016 da due mamme originarie di Perugia ma residenti a Barcellona, non è stato riconosciuto dal sindaco di centro-destra di Perugia Andrea Romizi, che pur avendo cotro le opposizioni e parte della stessa coalizione di maggioranza si è rifiutato di trascivere l'atto di nascita con il quale il bambino diventerebbe un cittadino italiano.
Un bambino fantasma - Juan legalmente non esiste. La Spagna, infatti, paese dov'è stato concepito e dove vivono i tre, non riconosce lo Ius soli ma solo lo Ius sanguinis, cioè il diritto di cittadinanza in base alla consanguineità. Per questo motivo le madri, non essendo cittadine spagnole, appena è nato il bambino, hanno inoltrato la richiesta al loro comune d'origine nella speranza che Juan fosse riconosciuto italiano. Seppur in diversi comuni da Torino a Napoli, bambini con due padri o due madri siano stati riconosciuti dalle amministrazioni, il sindaco di Perugia, Andrea Romizi, si è opposto affermando che si tratta di un provvedimento contrario "all'ordine pubblico".
Non essendo né cittadino italiano né spagnolo il bambino non può viaggiare . "Se l'Italia continuerà a negarci la trascrizione, dovremo fare rischiesta affinchè sia riconosciuto apolide. O rinunciare alla cittadinanza italiana e chiedere quella spagnola, il che richiederebbe degli anni" - hanno commentato le madri intervistate su Repubblica".
Un problema di non poco conto perchè Juan finchè rimane senza cittadinanza non ha diritto al padriata o all'asilo pubblico. Le due mamme hanno scelto di intraprendere una battaglia legale. La sentenza arriverà nei primi mesi dell'anno nuovo, ma per questo Natale la famiglia dovrà rinunciare a tornare a Perugia e sarà costretta a rimanere in Spagna nonostante la voglia di far vedere Juan ai bisnonni ormai anziani.