"Contesto la legge italiana sulla legittima difesa perché è troppo permissiva"
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"Salvini mi ha elogiato perchè ho detto che è giusto difenderesi. Non dico di uccidere, ma almeno di spaventare. Per entrare in una casa bisogna suonare il campanello, chiedere permesso. Chi non lo fa ed entra io lo considero un probabile ladro e assassino. In questo senso mi sento di contestare la legge Italiana perchè è troppo permissiva". A parlare cosi’ è Don Antonio Mandrelli, il parroco della chiesa di Madonna delle Grazie di Castelfranco (Pietralunga) in provincia di Perugia. I ladri hanno fatto visita alla sua canonica e lui ha dichiarato senza mezzi termini che sarebbe pronto anche a sparare, ma dal ginocchio in giù, se tornassero di nuovo e visto che deteneva due fucili, che ha mostrato fuori dalla chiesa a dei fotografi, i carabinieri glieli hanno sequestrati.
Ma l’animo di Don Antonio è tutto meno che arrendevole ed il sacerdote e’ pronto a riarmarsi di nuovo: "Adesso mi comprerò una rivoltella e mi metterò in regola. Io non sono uno che spara, sparo in alto, ma se insisti insisti sparo anche a te". Il piglio del sacerdote è chiaro a tutti e il Don che non finisce di stupire, ha una teoria tutta sua anche in merito al perdono: "Se i ladri tornassero non li perdonerei, anzi direi loro che sono stati dei fessi perché hanno rovistato e messo sottosopra la canonica, ma i soldi li hanno lasciati qui".
"E'assolutamente ingiustificata" per il sindaco di Pietralunga Mirko Ceci, Pd, la posizione di don Antonio "è assolutamente ingiustificata". "Come uomo delle Istituzioni e come giurista (è avvocato - ndr) non la condivido" ha sottolineato il primo cittadino di Pietralunga. Affermazioni "del tutto personali" quelle del parroco secondo la diocesi di Città di Castello. Per il sindaco, invece, la presa di posizione di don Mandrelli è "assolutamente ingiustificata rispetto alla situazione del comune dove la media dei reati è tale da non giustificare in alcun modo l'utilizzo delle armi. I furti all'anno, spesso di legna, non sono più delle dita di una mano".