concordata la messa in prova

Pescara, aggredì un automobilista con schiaffi e pugni: vigile ai lavori socialmente utili

Il tenente colonnello Massimiliano Giancaterino, ex sindaco di Farindola e assolto nel maxiprocesso di Rigopiano, dopo la denuncia di un cittadino ha concordato la messa alla prova

21 Gen 2025 - 17:52
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Messa alla prova in un'associazione per il vicecomandante della polizia locale di Pescara, Massimiliano Giancaterino, ex sindaco di Farindola e assolto nel maxiprocesso sulla tragedia di Rigopiano. Secondo l'accusa, riportata dal quotidiano Il Centro, avrebbe abusato del suo ruolo e si sarebbe reso responsabile di un episodio di aggressione ai danni di un cittadino, un piastrellista, che il 24 novembre del 2023, in una via di Pescara, aveva fermato la pattuglia della polizia locale di cui faceva parte il tenente colonnello Giancaterino per chiedergli spiegazioni sul parcheggio effettuato davanti al cancello di un'abitazione, in assenza del cartello di divieto di sosta, poter lavorare nel cantiere accanto.

L'automobilista, invece di ricevere risposta, aveva denunciato di essere stato aggredito con schiaffi e pugni. Da qui l'accusa di lesioni personali, violenza privata e danneggiamento. Giancaterino avrebbe concordato la messa alla prova, scontando cioè la pena che verrà stabilita svolgendo lavori di pubblica utilità in un'associazione, che verrà formalizzata nel corso della prossima udienza predibattimentale davanti al giudice.
 

Nel capo di imputazione trascritto da Il Centro Giancaterino "con le violenze e le minacce costringeva la parte offesa a seguirlo negli uffici del comando della Polizia locale, per essere sottoposto a una illegittima procedura di identificazione, in quanto posta in essere in assenza dei presupposti richiesti dalla norma, nel corso della quale gli causava lesioni personali nonché la rottura degli occhiali da vista". L'automobilista, costretto a salire sull'auto di servizio per essere condotto al comando, azionò la registrazione sul proprio cellulare, documentando quello che accadde.

Quella stessa registrazione, poi, venne fatta ascoltare in aula e Giancaterino si scusò con il giudice per il comportamento. L'automobilista sarebbe intenzionato a rivolgersi successivamente al giudice civile per il risarcimento del danno.

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