PARLA L'ESPERTO

Pfizer e Moderna due potenti armi anti-Covid, il virologo Palù a Tgcom24: "Vi spiego come funzionano i vaccini"

Il presidente dell'Aifa: "Entrambi i prodotti danno protezione elevatissima in grande sicurezza". Passi avanti anche sulla terapia monoclonale: "Oggi sei siti produttivi nel mondo"

08 Gen 2021 - 08:59

"Con il vaccino di Moderna avremo a disposizione un'arma molto potente, efficace al 95%, che si andrà ad affiancare al già utilizzato Pfizer-BioNTech, per combattere il virus". Il virologo Giorgio Palù, presidente dell'Aifa, racconta a Tgcom24 come funzionano i preparati con cui si sta cercando di arginare la diffusione del Covid. 

Immunità sterilizzante - "La piattaforma tecnologica dei due vaccini è la stessa - spiega -: è basata sulla sintesi dell'Rna, il prodotto genico che permette di sintetizzare la protiena E contro cui si attivano gi anticorpi che neutralizzano l'infezione e potrebbero dare un'immunità sterilizzante. Proteggere cioè completamente non solo dalla malattia ma anche dall'infezione".

Protezione in sicurezza - Gli studi hanno rivelato che entrambi i vaccini, Moderna e Pfizer, danno una protezione elevatissima. "Moderna inoltre - chiarisce Palù ha fatto studi particolari sulle persone più anziane,valutando anche eventuali obiettivi secondari, anche questi risultati negativi. Insomma mai si erano visti vaccini con queste caratteristiche di efficacia e sicurezza". 

Il caso AstraZeneca - Infine, c'è AstraZeneca, per cui il nostro Paese ha messo in preventivo circa 50 milioni di dosi, il contingente più elevato, ma per cui si parla anche di supplemento di indagine. "Una sosepensione dovuta alla concentrazione delle dosi e alla distanza tra prima e seconda dose, che hanno rivelato qualche problema". 

La terapia monoclonale - In parallelo si sta procedendo con la terapia monoclonale, su cui ci sono oggi sei siti produttivi nel mondo. "Si tratta di farmaci - spiega il virologo - che, se somministrati entro i p rimi 2-3 giorni dall'esordio dei sintomi, prevengono l'evoluzione verso l'ospedalizzazione nel 70-80% dei casi, Per questa terapia però servirebbe una diagnosi tempestiva che, in questa fase, sembra difficile ottenere". 

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