Coronavirus, proseguono le vaccinazioni in Italia
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Le somministrazioni potrebbero essere effettuate in strutture esistenti come stazioni, aeroporti e fiere. E il numero uno di Confindustria Bonomi su Republlica anticipa di aver messo a disposizione anche le fabbriche. Lunedì il Cdm
Mentre AstraZeneca annuncia un nuovo taglio di dosi, che per l'Italia sarà pari al 10-15% di quelle preventivate, e le Regioni premono per un "deciso cambio di passo" nella campagna vaccinale, secondo "La Stampa", alla vigilia del Consiglio dei ministri convocato per lunedì mattina, il governo starebbe valutando di modificare il piano di vaccinazioni guardando all'esperienza della Gran Bretagna: una sola dose del vaccino anglo-svedese per tutti subito, senza accantonare scorte per il richiamo. Per le somministrazioni verranno usate strutture esistenti come stazioni ferroviarie, aeroporti, fiere e grandi parcheggi. Confindustria ha proposto di aprire le fabbriche per vaccinare dipendenti e familiari.
A rafforzare l'ipotesi di adozione del modello inglese è un nuovo studio pubblicato dalla rivista scientifica "Lancet" secondo il quale la prima dose dell'antidoto anglo-svedese avrebbe una efficacia del 72% che aumenterebbe all'80% spostando molto più in là il richiamo, addirittura a tre mesi dalla somministrazione della prima dose.
Il presidente del Consiglio Mario Draghi in Parlamento aveva detto che "abbiamo il dovere di rendere possibili le vaccinazioni in tutte le strutture disponibili, pubbliche e private". E proprio per segnare il cambio di passo della campagna vaccinale il governo starebbe lavorando con la Protezione civile per allungare la lista dei punti di somministrazione: ci saranno così le stazioni ferroviarie, aeroporti e porti, i parcheggi dei grandi centri commerciali e le caserme, accantonando le "primule" annunciate dal commissario Arcuri.
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Il presidente di Confindustria Carlo Bonomi, intervistato da "Repubblica", sostiene di aver inviato una proposta operativa a Palazzo Chigi che prevede il coinvolgimento delle fabbriche: "I dipendenti delle aziende aderenti a Confindustria sono circa 5,5 milioni, se consideriamo una media di 2,3 componenti per nucleo familiare potremmo vaccinare più di 12 milioni di persone. Siamo disposti a mettere le fabbriche a disposizione delle comunità territoriali nell’ambito del piano nazionale delle vaccinazioni".