Fotogallery - Quarantatre anni fa la strage di Bologna
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Il ministro dell'Interno Piantedosi ha parlato in Comune ai familiari delle vittime: "L'esecutivo c'è". Poi è partito il corteo per ricordare gli 85 morti dell'attentato
La strage di Bologna del 2 agosto 1980 è "uno degli eventi più tragici della nostra storia repubblicana. Una ferita insanabile". Lo ha detto Sergio Mattarella, ricordando le 85 vittime dell'attentato. In occasione del suo intervento per il 44esimo anniversario, il presidente dell'associazione vittime Paolo Bolognesi, ha affermato che "le radici dell’attentato sono nella destra di governo". Parole che non hanno lasciato indifferente Giorgia Meloni. In una nota il premier ha dichiarato di essere "profondamente e personalmente colpita dagli attacchi ingiustificati e fuori misura che sono stati rivolti, in questa giornata di commemorazione, alla sottoscritta e al governo". La controreplica di Bolognesi e Schlein: "Fa la vittima".
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"Con profondi sentimenti di solidarietà, quarantaquattro anni dopo l'attentato, ci uniamo ai familiari delle vittime e alla città di Bologna, teatro di una spietata strategia eversiva neofascista nutrita di complicità annidate in consorterie sovversive che hanno tentato di aggredire la libertà conquistata dagli italiani", ha detto Mattarella ricordando la strage di Bologna.
"I morti, le immagini della stazione di Bologna devastata, l'attacco feroce alla convivenza degli italiani, hanno impresso un segno indelebile, il 2 agosto 1980, nella identità della Repubblica e nella coscienza del popolo italiano. La memoria non è soltanto un dovere ma è l'espressione consapevole di quella cittadinanza espressa nei valori costituzionali che la violenza terroristica voleva colpire e abbattere", ha aggiunto il Capo dello Stato. "A Bologna si consumò uno degli eventi più tragici della nostra storia repubblicana. Una ferita insanabile, monito permanente da consegnare alle giovani generazioni unitamente ai valori della risposta democratica della nostra patria, che hanno consentito il riscatto e, nell'unità della nostra comunità, la salvaguardia del bene comune".
"La strage di Bologna è uno degli eventi più drammatici della storia nazionale. Il 2 agosto del 1980 il terrorismo, che le sentenze attribuiscono a esponenti di organizzazioni neofasciste, ha colpito con tutta la sua ferocia la Nazione e 44 anni dopo quel terribile attentato l'Italia intera si stringe ancora una volta alla città di Bologna e ai famigliari delle vittime". Così in una nota il premier, Giorgia Meloni.
"Ci uniamo - ha proseguito - al loro dolore e alla loro richiesta di giustizia. A loro va, inoltre, il ringraziamento per la tenacia e la determinazione che hanno messo al servizio della ricerca della verità. Arrivare alla verità sulle stragi che hanno insanguinato l'Italia nel Dopoguerra passa anche dal lavoro che questo governo, insieme a tutte le amministrazioni dello Stato e nel solco dei governi precedenti, sta portando avanti con il versamento degli atti declassificati all'archivio centrale dello Stato".
"Sono profondamente e personalmente colpita dagli attacchi ingiustificati e fuori misura che sono stati rivolti, in questa giornata di commemorazione, alla sottoscritta e al governo. Sostenere che le radici di quell'attentato oggi figurano a pieno titolo nella destra di governo, o che la riforma della giustizia varata da questo governo sia ispirata dai progetti della loggia massonica P2, è molto grave. Ed è e pericoloso, anche per l'incolumità personale di chi, democraticamente eletto dai cittadini, cerca solo di fare del suo meglio per il bene di questa Nazione", ha affermato Meloni riferendosi alle parole di Paolo Bolognesi, presidente dell'associazione delle vittime del 2 agosto 1980, pronunciate durante la relazione per il 44esimo anniversario della strage.
"Giorgia Meloni la finisca di fare la vittima. Ho visto altri fare le vittime durante i processi e poi sono stati condannati, le vittime sono gli 85 morti e i morti nelle altre stragi, che sono tutte fasciste. Non è una vittima, ma una che prende in giro le vittime". Questa la controreplica di Bolognesi alle parole del premier.
"Fare la vittima attaccando il presidente dell'associazione dei familiari delle vittime nel giorno in cui si commemorano gli 85 morti e i 200 feriti dell'infame strage neofascista alla stazione di Bologna è un'operazione deplorevole. Le sentenze sulla strage e la sua matrice neofascista ed eversiva accertano i fatti accaduti, altro che 'attribuiscono', come si legge nella nota di Palazzo Chigi". Così la segretaria del Pd, Elly Schlein, ha commentato le parole del presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. "Chi amministra una comunità dovrebbe cucire le fratture, sanare le ferite, mentre Meloni fa il contrario: spacca, divide, mette gli uni contro gli altri. È evidente che non è in grado di guidare questo Paese", ha aggiunto.
Quella di Bologna è stata "una strage neofascista, espressione di un disegno eversivo che mirava a colpire lo Stato nella componente più sensibile, i cittadini comuni", ha detto il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, parlando in Comune a Bologna ai familiari delle vittime, e sottolineando che "il governo c'è. Tenere viva tutti insieme la memoria dell'attentato serve a rinsaldare l'alleanza democratica".
"Viviamo in un momento in cui nel mondo sembra delinearsi una minaccia ai valori di libertà e democrazia che sono alla base di pace e convivenza civile, scolpiti nella nostra carta costituzionale. La strage di Bologna ci ricorda che la pace, la sicurezza e la democrazia non sono conquiste scontate, ma valori che vanno difesi e promossi quotidianamente, per farlo dobbiamo essere uniti contro ogni forma di odio e intolleranza e ribadire con forza il nostro rifiuto al fascismo e totalitarismo", ha aggiunto Piantedosi.
"Lo squarcio nella parete della sala d'attesa della stazione di Bologna è una cicatrice permanente delle terribili lesioni provocate dall'esplosione, ma anche un monito a non abbassare mai la guardia, a non dimenticare mai, a non permettere che l'odio e la violenza prendano il sopravvento", ha proseguito il ministro. "È un impegno - ha ribadito - che dobbiamo rinnovare ogni giorno con gesti concreti, scelte coraggiose, con una visione chiara e decisa del futuro che dobbiamo costruire. Oggi con la nostra presenza stiamo rinnovando questo impegno".
"La strage di Bologna del 2 agosto 1980 - con le sue immagini drammatiche di devastazione e disperazione - è e rimarrà per sempre una data impressa nella nostra mente", ha scritto su Facebook il presidente del Sensato Ignazio La Russa. "Alle ore 10.25 di quel maledetto giorno, un ordigno ad altissimo potenziale esplose nella sala d'attesa della stazione centrale togliendo la vita a 85 persone e causando oltre 200 feriti. Un vile attentato che le sentenze hanno attribuito a una matrice neofascista. Alle associazioni dei familiari delle vittime delle stragi e del terrorismo desidero rinnovare la mia vicinanza e rivolgere il mio ringraziamento per l'instancabile opera di sensibilizzazione".
"Tramandare i valori di libertà e democrazia è un impegno imprescindibile e allo stesso tempo è di fondamentale importanza - come già più volte ho avuto modo di ribadire - proseguire l'opera di desecretazione degli atti delle commissioni parlamentari d'inchiesta, per fare luce su ogni ombra del nostro passato e rendere giustizia a tutte le vittime del terrorismo", si legge ancora nel post di La Russa.
Dopo le parole di Piantedosi, fra gli applausi è partito un corteo molto partecipato per ricordare la strage del 2 agosto 1980, in cui l'esplosione di una bomba nella sala d'attesa della stazione centrale uccise 85 persone ferendone oltre 200. I familiari delle vittime hanno sfilato con la tradizionale gerbera bianca appuntata sui vestiti. In fondo al corteo anche i collettivi, con alcune bandiere della Palestina. Presente anche la segretaria del Pd, Schlein.