I giudici hanno dichiarato "irrevocabile" la responsabilità penale per l'ex sindaca per tutti i capi di imputazione
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Nuovo processo di appello per l'ex sindaca di Torino, Chiara Appendino, per i fatti di piazza San Carlo. Lo hanno disposto i giudici di Cassazione stabilendo che dovrà essere ricalcolata l'entità della pena riducendola. Appendino era stata condannata a 18 mesi di reclusione nel procedimento in cui si ipotizzano, a seconda delle posizioni, i reati di disastro, omicidio e lesioni tutti in forma colposa. I giudici hanno dichiarato "irrevocabile" la responsabilità penale per l'ex sindaca per tutti i capi di imputazione.
I Supremi giudici hanno inoltre disposto un nuovo processo di appello per l'ex capo di gabinetto del Comune, Paolo Giordana, sempre per ricalcolo della pena. Appello bis anche per Maurizio Montagnese, ex presidente di Turismo Torino. I giudici hanno, invece, assolto in via definitiva con la formula "per non avere commesso il fatto" Alberto Bonzano, dirigente all'epoca dei fatti della Questura.
I fatti risalgono al 3 giugno 2017 quando, durante la proiezione su maxischermo della finalissima di Champions League fra Juventus e Real Madrid, una serie di ondate di panico tra la folla radunata nella piazza provocarono 1.500 feriti e più tardi la morte di due donne.
"Poco fa i giudici della Corte di Cassazione hanno rigettato il mio ricorso contro la sentenza di condanna per la tragedia di Piazza San Carlo, seppur stabilendo che la pena inflitta dalla Corte d`Appello dovrà essere diminuita. Ancora oggi, a oltre 7 anni di distanza, porto con me il dolore e l`angoscia per quella maledetta notte in cui quattro rapinatori armati di spray urticante scatenarono il panico in piazza. Un gesto scellerato per il quale stanno scontando una pena di 10 anni per omicidio preterintenzionale. Da allora non ho mai smesso di rivolgere i miei pensieri alle persone coinvolte e alle loro famiglie e credo che il dolore che provo non potrà mai scomparire.Per rispetto di chi quella sera ha perso la vita o è rimasto ferito, oltre che delle istituzioni che ho rappresentato e rappresento, mi sono sempre difesa nel processo e mai dal processo. E oggi accetto la decisione della Cassazione ma, nel contempo, non posso nascondervi un senso di amarezza". Lo dichiara via social la ex sindaca di Torino Chiara Appendino, vicepresidente M5s.
"A iter giudiziario sostanzialmente concluso - prosegue la parlamentare pentastellata - penso di poter dire quello che penso, soprattutto per quanto riguarda la ripartizione delle responsabilità tra le istituzioni.Da questo processo emerge infatti che l`unico ente ritenuto responsabile per quegli incidenti è il Comune (e io in quanto Sindaca), mentre tutti gli altri soggetti istituzionali coinvolti a vario titolo nell'organizzazione e nella gestione della pubblica sicurezza, ovvero Questura e Prefettura, sono stati archiviati o assolti nei vari gradi di giudizio. È uno squilibrio che faccio fatica a comprendere e accettare: il Comune e i Sindaci non possono continuare a essere il capro espiatorio di tutto, dalla pubblica sicurezza fino allo smog (per il quale, fra poche ore, dovrò affrontare un nuovo processo)".