Conteggeranno separatamente chi ha sintomi respiratori e chi è in reparto per altre patologie. Così allontanerebbero la zona arancione
Cambia il conteggio dei malati Covid negli ospedali di Piemonte e Lombardia. Chi ha sintomi respiratori ed è positivo sarà distinto da chi è entrato in reparto per altre patologie (interventi ortopedici o altri tipi di malattie) ed è risultato positivo a un tampone molecolare o antigenico. Se il ministero della Salute dovesse accettare questa novità, scenderebbero i tassi di occupazione degli ospedali e sarebbero più difficili i cambi di colore.
Regione Piemonte - L'Unità di Crisi piemontese per l'emergenza Covid ha diramato una circolare alle aziende sanitarie regionali e alle strutture private con i nuovi criteri. Per definire un paziente affetto da malattia Covid non basterà più un tampone positivo, ma a questo dovranno associarsi sintomatologia e diagnostica compatibili con la malattia stessa. "La Regione Piemonte naturalmente - spiegano il presidente Cirio e l'assessore alla Sanità, Luigi Icardi - continuerà a trasmettere i dati sulla occupazione ospedaliera in base alle norme ministeriali vigenti", quindi considerando tutti i positivi, "tuttavia l'Unità di crisi ha chiesto alle aziende sanitarie del territorio una ricognizione settimanale" per distinguere chi è in ospedale "per Covid" e chi "con Covid".
Questo, comunque, non modificherebbe i criteri di isolamento: se i pazienti ricoverati per altra patologia si positivizzassero senza presentare i sintomi Covid sarebbero in ogni caso "isolati secondo le vigenti norme". Semplicemente - chiede la circolare piemontese che trovate qui sotto - "non dovrebbero essere conteggiati come malati Covid".
Regione Lombardia - Sulla stessa linea, nella giornata di mercoledì 12 gennaio è arrivata anche la nota della Direzione Generale Welfare lombarda. Chiede al ministero di non conteggiare come ricoveri dovuti al coronavirus i pazienti ospedalizzati per altre patologie e poi risultati positivi, "per dare una rappresentazione più realistica e oggettiva della pressione sugli ospedali causata dal Covid", si legge nella nota. Questo significa che "da venerdì 14 gennaio Regione Lombardia sarà in grado di distinguere all'interno dei 'ricoveri Covid positivi' dei propri ospedali, quali ricoveri afferiscono direttamente a una patologia Covid-dipendente (polmoniti e gravi insufficienze respiratorie) e quali invece si riferiscono a pazienti ospedalizzati per altre patologie e poi riscontrati positivi al tampone pre-ricovero".
Entrambe le Regioni hanno confermato che continueranno a fornire al governo un "flusso unico" di dati, privo di distinzioni, che verranno però verosimilmente specificate nei monitoraggi regionali. Qualora il ministero della Salute dovesse accogliere questo nuovo conteggio e modificare le modalità di calcolo del tasso di occupazione dei posti letto Covid, escludendo i positivi ma ricoverati per altre patologie, tutte le Regioni ne beneficerebbero in termini di livello di rischio e di cambi di colore.
Il Piemonte ha fatto un esempio nella sua circolare: "Applicando tale percentuale ai dati odierni (la circolare è dell'11 gennaio 2022, ndr) della Regione Piemonte i pazienti con malattia Covid sarebbero 1.262 rispetto ai 1.911 che attualmente segnaliamo al ministero. Questa più accurata definizione porterebbe la percentuale di occupazione dei posti letto di area medica dall’attuale 32,8% al 21,6%". E quindi, aggiungiamo noi, il Piemonte si allontanerebbe dalla zona arancione, la cui soglia in area medica è fissata al 30%. Inoltre, sottolinea la circolare, "i 649 pazienti (34% dei 1911) sarebbero comunque ricoverati per la loro patologia non a carattere infettivo".