La regina dell’industria dolciaria può valere 400 euro a quintale e i ladri si stanno specializzando
L'ultima frontiera della criminalità è diventato il ratto dei noccioleti piemontesi. Un quintale di nocciole, infatti, può valere tra i 300 e i 600 euro, a seconda della qualità, e l'ondata di furti di "oro marrone" registrata nelle ultime settimane nel Monferrato, in particolare, è preoccupante. Una decina di colpi quelli denunciati solo nell’Astigiano, con la sparizione di sacchi di prodotto immagazzinato e piantine appena messe a dimora. Così la regina dell'industria dolciaria inizia a far gola, non considerando gli storici appassionati tra chef e pasticcieri, anche ai soliti ignoti, in grado di rivendere il bottino pure all'estero.
"Se i ladri non rubano il grano, ma le nocciole è solo per una questione di prezzo: è banale dirlo, ma è la verità", afferma a La Stampa Roberto Cabiale, presidente della Coldiretti astigiana. Persino la piantina negli ultimi tempi ha visto il suo valore lievitare da 2 fino a 7 euro. Senza contare i danni causati dall'ultima alluvione in Val Bormida, dove sono stati compromessi interi raccolti.
L'Italia, con 71mila ettari tra Piemonte, Lazio, Campania e Sicilia è diventata un colosso della produzione di nocciole in Europa e il Piemonte è tra le regioni al top per la loro qualità.