L'intero paese si è mosso in sostegno del commerciante che, il 6 giugno, ha ucciso un ladro con un colpo di pistola
Mille persone hanno percorso le strade di Pavone Canavese (Torino) dietro lo striscione "Siamo tutti Franco". La manifestazione è nata per lanciare un segno di solidarietà nei confronti del commerciante che, nella notte del 6 giugno, ha ucciso un ladro moldavo mentre tentava un furto nella sua tabaccheria. Alla fiaccolata hanno partecipato numerosi esponenti politici locali, oltre al sindaco della cittadina piemontese.
La manifestazione, partita alle 21 dal centro di Pavone, è arrivata davanti alla tabaccheria di Franco Iachi Bonvin, che si trova proprio davanti alla casa in cui è barricato da una settimana assieme alla moglie. Un ragazzo ha spiegato ai microfoni di Tgcom24 che "Franco era esasperato, la sua ricevitoria è stata rapinata più volte e il suo gesto è stato solo dettato dalla disperazione. Poteva capitare a chiunque fra noi".
Le dimostrazioni di solidarietà sono arrivate anche al di fuori del corteo: molti negozi in città hanno esposto in vetrina il cartello "Sto con Franco", così come sui social molti utenti da tutta Italia hanno utilizzato l'hashtag #siamotuttifranco per dimostrare la propria vicinanza nei confronti del commerciante. Al corteo erano presenti anche il sindaco di Ivrea, Stefano Sertoli, alcuni consiglieri regionali della Lega e il vice presidente del consiglio comunale di Chivasso, Andrea Doria, che è giunto assieme ad altre 30 persone tutte provenienti dalla cittadina in provincia di Torino.
Bonvin è indagato per eccesso di legittima difesa: nella notte del 6 giugno, secondo le ricostruzioni degli inquirenti, il tabaccaio avrebbe sparato al ladro scaricando il caricatore della pistola dalla finestra del suo appartamento, per giunta mentre il malvivente era di spalle e in fuga assieme a due complici. In questo caso non si potrebbe parlare di "causa di giustificazione del reato", in quanto non c'è stata nessuna colluttazione fra i due.