Il preside manda il "venditore abusivo", uno studente di un istituto tecnico di Torino, a caricare cassette al mercato, la Fondazione Einaudi lo premia con una borsa di studio. Il padre: "Quella punizione è ingiusta"
Vendeva panini e merendine low cost ai compagni di scuola guadagnando, in nero, centinaia di euro al mese. Un'attività per cui la Fondazione Luigi Einaudi lo ha premiato con una borsa di studio per "la spiccata attitudine all'imprenditoria applicata", mentre il preside lo ha punito con la "condanna" a un lavoro socialmente utile per due settimane.
La vicenda, raccontata dalla "Stampa", riguarda uno studente di 17 anni dell'Istituto tecnico Pininfarina di Moncalieri (Torino). Che da mercoledì 18 gennaio dovrebbe, per un provvedimento del preside, presentarsi ogni mattina per due settimane all'associazione di volontariato Terza Settimana e lavorare a "un progetto di aiuto sostenibile per le famiglie in stato di difficoltà economica", dice il documento della scuola.
Il compito è quello di caricare, al Centro agroalimentare di Torino, cassette di frutta con il cibo donato dai grossisti e consegnarlo alle famiglie. Il padre del ragazzo ha già detto che non intende far rispettare al figlio questo provvedimento. "In casa di chi andrà il ragazzo? - dice -. Ex galeotti? Ex tossici? Insomma, brutta gente. No, mio figlio resta a casa. Il preside ha sbagliato su tutta la linea". Il dirigente Stefano Fava, da parte sua, spiega di aver preso questa decisione "per ritornare sulla terra, uscire da questo videogame mediatico e riaffermare una volta per tutte la reale missione della scuola: educare".
Dopo l'avvio della sua "attività", e dopo l'assegnazione della borsa di studio, molti allievi dell'istituto erano scesi in strada a manifestare contro di lui e a protestare contro quel "business" illegale. Lui aveva reagito insultando i compagni sulle chat mentre questi esprimevano il loro dissenso su un riconoscimento che premiava chi non rispetta le regole. Nel frattempo, lo studente ha interrotto il suo commercio. Ma il padre a mandarlo al mercato a caricare cassette non ci pensa proprio.