La minaccia in una lettera recapitata alla redazione dell'Ansa e firmata dai Noa, che parlano di "condanna a morte dei responsabili della repressione in atto". Aperto un fascicolo di indagine
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All'Ansa di Torino è stato recapitato un documento che, firmato da "Nuclei Operativi Armati" (Noa), annuncia "la lotta armata di liberazione" contro la Tav. Il documento, inviato poi anche alle redazioni di Roma e Bologna, parla di un "tribunale rivoluzionario" che "condanna a morte" alcune persone ritenute "responsabili della repressione in atto". Massima allerta della Procura di Torino che ha aperto un fascicolo d'indagine.
"I Noa - si legge nel documento - sono pronti all'azione diretta nei confronti dei mandati e degli esecutori della strategia repressiva che sta togliendo libertà e prospettiva al movimento No Tav. Le accuse, ridicole, di terrorismo richiedono una risposta forte che dimostri, rapidamente, che non siamo inermi. Ora è il momento di praticare la lotta armata di liberazione, i terroristi sono loro, noi siamo i partigiani della libertà".
"Torino è il luogo da cui partiremo per svegliare le coscienze proletarie e rivoluzionarie", si legge ancora nel documento scritto a computer, che si conclude con la "condanna a morte" del "tribunale rivoluzionario insediato per valutare le responsabilita' politiche della repressione in atto nei confronti del movimento notav in Valsusa". Il documento fa riferimento, in particolare, a quattro persone. E definisce le condanne "immediatamente esecutive".
Aperto fascicolo per minacce - Il documento, tre pagine recapitate in una busta bianca affrancata e con timbro postale apparentemente di Torino, viene considerato dagli inquirenti con la massima attenzione. La sigla "Noa" è già nota agli investigatori. La Procura di Torino ha aperto un fascicolo di indagine sulla lettera. Il reato ipotizzato è "minacce".
Il fascicolo è gestito personalmente dal procuratore reggente Sandro Ausiello. Il comunicato, per il modo in cui è scritto, è ritenuto più serio e attendibile di altri messaggi che, nel quadro del fenomeno No Tav e più in generale dell'antagonismo, si sono succeduti nel corso del tempo soprattutto sul web. Vi compaiono termini riconducibili al lessico delle vecchie Brigate Rosse, mescolati però a valutazioni che sembrano tipiche dell'anarchismo radicale.