Il legale: "Sentenza paradossale se si considera l'età del mio cliente ricorreremo in appello". La vittima avrebbe dovuto svolgere la perizia sull'immobile su cui pendeva un decreto esecutivo
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Trent'anni di carcere. E' questa la pena inflitta in primo grado a Dario Cellino, il 92enne accusato dell'omicidio volontario di Marco Massano, geometra 44enne ucciso con un colpo di fucile a Portacomaro (Asti). Il 9 novembre 2018 Cellino sparò per evitare che la vittima potesse svolgere la perizia sull'immobile su cui pendeva un decreto esecutivo. "Sentenza paradossale considerata l'età del mio cliente", ha detto il legale della difesa, Sabrina Zeglio.
L'uomo era presente in aula ed è sempre rimasto in silenzio. "Era ossessionato dalla perdita della casa e ce l'aveva con la banca - ha aggiunto la legale - era arrabbiato e si era sentito tradito per il pignoramento. Ricorreremo in appello".
Il giudice ha disposto il massimo delle pena per l'imputato, oltre a due milioni di euro di risarcimento per la vedova e i figli, 400mila euro per i genitori della vittima e 150mila euro per la sorella".