I suicidi nelle carceri italiane
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Da giorni la donna cercava di ottenere un colloquio con la figlia, "ma nessuno aveva risposto alle decine di chiamate e mail". Nell'ultima visita, la 28enne aveva manifestato tutta la sua sofferenza
"Durante l'ultima visita mi ha detto che in cella non ce la faceva più". È la testimonianza di Monica, la madre di Azzurra Campari, la 28enne morta suicida nel carcere Lorusso e Cutugno di Torino. Come racconta La Stampa, da giorni la donna cercava di ottenere un colloquio con la figlia, ma nessuno aveva risposto alle decine di chiamate e mail. "Vogliamo capire cos'è successo", aggiunge.
Il trasferimento - Il 29 luglio Azzurra era stata trasferita dal carcere di Genova Pontedecimo al Lorusso e Cutugno di Torino. Come scrive La Stampa, si è trattato di uno spostamento di cui sia la madre che la legale non sembra fossero state informate. I familiari della 28enne speravano tuttavia potesse essere una soluzione positiva per la figlia, dato che era stata trasferita in una struttura di riferimento per il trattamento delle patologie psichiatriche. Mai avrebbero immaginato che lì, in una cella costantemente monitorata, Azzurra sarebbe riuscita a suicidarsi come già aveva tentato di fare quando era fuori dal carcere.
La storia di Azzurra - Cresciuta a Riva Ligure, in provincia di Imperia, Azzurra era una giovane con serie difficoltà, più volte segnalate all'amministrazione penitenziaria. La 28enne aveva un passato difficile alle spalle: il papà ha abbondato la famiglia quando era molto piccola, e da bambina ha trascorso alcuni anni in comunità. Una volta uscita, era ormai una ragazzina. Si era quindi iscritta in un istituto alberghiero, ma poi aveva abbandonato gli studi. Per alcune problematiche psicologiche era seguita da un Serd. Il cumulo di condanne l'ha portata in carcere a fine aprile.
Si tratta di vecchi reati commessi tra il 2013 e il 2014, per cui avrebbe dovuto scontare una pena detentiva fino a marzo 2025. "Ci sembra tutto inspiegabile - ha detto l'avvocato Marzia Ballestra, la legale della madre di Azzurra -. Abbiamo ricevuto pochissime informazioni e aspettiamo l'autopsia per capirne di più. L'unica cosa certa è che in carcere non poteva stare, ma la sua incompatibilità non era stata ancora certificata".
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L'inchiesta - "La madre sperava in un colloquio la prossima settimana. Voleva rassicurare la figlia", ha detto la legale. Monica sapeva benissimo le difficoltà della figlia, e per questo voleva ribadirle che nessuno in famiglia si sarebbe dimenticata di lei. Ma ora non può più farlo. "Se è mancata l'attenzione e la vigilanza, si tratta di un fatto gravissimo", aggiunge l'avvocato. Nello stesso reparto dove Azzurra si è tolta la vita, qualche ora prima la 42enne Susan John si era lasciata morire di fame e di sete. E ora la procura ha aperto due inchieste per istigazione al suicidio.