A "Pomeriggio Cinque" le parole del ragazzo che lavorava insieme a Kevin, il più giovane tra gli operai morti: "Salvato dalle ferie"
"Potevo esserci io al suo posto". Sono le parole del cugino di Kevin Laganà, una delle cinque vittime della strage di Brandizzo. Il ragazzo in uno dei suo profili social stava salutando gli amici in una diretta prima di andare al lavoro. Il video, della durata complessiva di 6 minuti e 48 secondi, è stato recuperato da un profilo social del 22enne e consegnato alla procura di Ivrea dall'avvocato della famiglia.
Con lui poteva esserci anche il cugino. Solo le ferie, infatti, li hanno divisi: "Lavoravo con lui, ero nella stessa squadra di Kevin. Non c'ero soltanto perché ero in ferie. Anche io stavo seguendo quella diretta - ha raccontato il ragazzo a "Pomeriggio Cinque" -. A un certo punto ha detto che doveva andare a lavorare e ha chiuso la diretta. Dopo neanche un quarto d'ora è avvenuto l'incidente". Il cugino di Kevin ha poi parlato della situazione legata alla sicurezza per chi lavora sui binari: "Non è mai capitato che ci lasciassero da soli - ha detto -, se ci fossi stato mio cugino non sarebbe morto perché non lo avrei fatto entrare. Lui era sempre con me: non voglio più mettere più piede su quei binari. Sono disposto anche a farmi licenziare perché il capo cantiere non si deve permettere di far entrare degli operai sulle rotaie se non ha un foglio che certifica l'interruzione ferroviaria. Devono pagare e basta".
Il ragazzo poi pone l'attenzione su un'altra questione della vicenda che andrà chiarita: "Se i ragazzi avevano portato gli attrezzi sulla ferrovia significa che erano convinti dell'interruzione della linea, perché noi l'attrezzatura non la mettiamo mai dentro".