A "Pomeriggio Cinque" parla un ex dipendente della Sigifer: "Dare comandi a voce era la prassi"
"Ho lavorato per due anni e mezzo alla Sigifer e so per certo che l'interruzione ferroviaria non c'era mai". Sono le parole di un ex dipendente della ditta che si occupava dei lavori sui binari a cui appartenevano le cinque persone morte nella strage di Brandizzo. Il ragazzo, intercettato da "Pomeriggio Cinque" ha mosso pesanti accuse al modus operandi dell'azienda: "Al mio primo giorno di lavoro - ha raccontato -, non sapevo niente, non mi avevano spiegato niente. Mi avevano chiesto solo di trasportare la piattina che serve a caricare gli attrezzi per non portarli a spalla. A un certo punto vedo un treno sfrecciare: mi trovavo tra il binario e la parte esterna, io sono stato fortunato perché il vento prodotto dal passaggio del treno mi ha allontanato ma la piattina di venti chili è stata disintegrata. Un'altra volta, in Val d'Aosta, non è successa una tragedia per miracolo".
L'ex dipendente, inoltre, aggiunge di aver provato a parlare con i titolari dei rischi a cui erano continuamente sottoposti lui e i suoi ex colleghi: "Mi dicevano che sono cose che succedono anche se non devono succedere - ha aggiunto -, però sostenevano che il lavoro era quello e quelli erano i rischi. Tutti avevano paura di lavorare lì, perché nessuno ti insegna niente. Eravamo consapevoli di rischiare la vita tutte le volte".