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I sindacati: "Bisogna evitare che si crei un problema sociale". Il sindaco di Borgo Vercelli: "Sconcerto per lo stop di Rfi"
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Dopo la strage di Brandizzo la Sigifer, l'azienda di Borgo Vercelli per la quale lavoravano i 5 operai morti investiti sui binari, ha confermato la richiesta di cassa integrazione per 13 settimane. In una nota dei sindacati Feneal Uil, Fillea Cgil e Filca Cisl Piemonte si conferma anche il pagamento della retribuzione di agosto. A rischio ci sono 79 lavoratori: "Rimangono forti preoccupazioni perché, senza anticipazione della cassa integrazione, i lavoratori rischiano, nelle prossime settimane, di aggiungere alla sofferenza per la perdita dei propri colleghi lacrime di disperazione", si legge nel comunicato.
Durante la riunione nel corso della quale l'azienda ha comunicato la richiesta di cassa integrazione, sottolineano i sindacati, sono emerse preoccupazioni e timori tra gli addetti. "La linea condivisa - spiegano - è stata chiara: chiedere che tutti, compresi appaltatori e subappaltatori, si prendano la responsabilità di garantire un futuro a queste persone dietro cui ci sono 79 famiglie".
"Come sindacato - concludono Cgil, Cisl e Uil - l'impegno è di evitare che si crei un problema sociale e non disperdere le professionalità. Da oggi, con la sospensione a tempo non definito dei lavori inviata da Rfi, abbiamo 79 persone in meno a garantire la nostra sicurezza sulle linee ferroviarie".
Sul tema è intervenuto anche il sindaco di Borgo Vercelli, Mario Demagistri, che ha espresso "sconcerto per la decisione dell'amministratore delegato di Rfi di revocare l'appalto alla Sigifer senza attendere i risultati delle indagini della magistratura. Non è per prendere le difese dell'azienda ma dei 79 lavoratori che rischiano di rimanere senza lavoro".
I vertici di Sigifer sono indagati dalla procura di Ivrea per cooperazione in disastro e omicidio in forma colposa. Le testimonianze hanno portato alla luce una serie di carenze, tra cui quella sulla formazione del personale. L'azienda però respinge ogni responsabilità diretta rispetto a quanto avvenuto a Brandizzo: "Era il Committente (cioè Rfi, ndr) a dover garantire la sicurezza del nostro lavoro. E sul posto c'era un suo operatore". Il riferimento è ad Antonio Massa, tecnico di Rfi, ora indagato per disastro con dolo eventuale, l'uomo che nel video girato da uno degli operai poco prima dell'incidente afferma "se vi dico 'treno' andate dall'altra parte".