Crollo gru a Torino: sopralluogo per lo sgombero dell'area
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Prima dell'incidente il tecnico delle manutenzioni aveva riscontrato un'anomalia nell'impianto che permette al braccio di allungarsi e mantenere i carichi e aveva lasciato un appunto nella cabina di manovra
C'è una possibile svolta nell'inchiesta sul crollo della gru a Torino. Le indagini si stanno concentrando sulla pressione dell'olio idraulico e sull'efficienza del braccio telescopico dell'autogru. Due giorni prima dell'incidente, il tecnico delle manutenzioni aveva riscontrato un'anomalia nell'impianto che permette al braccio di allungarsi e mantenere i carichi. E aveva lasciato un appunto nella cabina di manovra. Foglio ritrovato dagli investigatori.
Inchiesta a carico di ignoti - L'inchiesta, per la tragedia accaduta il 19 dicembre 2022, è aperta per omicidio colposo ed è a carico di ignoti. L'autogru stava sollevando a 40 metri d'altezza il braccio di lavoro della gru edile, lungo cinquanta metri. I tre montatori - Filippo Falotico, 20 anni di Torino, e i colleghi lombardi Roberto Peretto, di 52 anni, Marco Pozzetti di 54 - stavano ultimando l'aggancio quando la struttura è collassata.
Il foglio e la "scatola nera" - Il foglio ritrovato dai vigili del fuoco nella cabina di manovra, secondo quanto riportato dal quotidiano La Stampa, potrebbe essere preziosissimo per la ricostruzioni delle fasi della tragedia e delle sequenze del crollo. I consulenti del Politecnico e gli investigatori dei vigili del fuoco stanno ultimando lo studio dei rottami e l'analisi dei parametri tecnici registrati dal "data logger" dell'autogru, una sorta di scatola nera. Tra alcuni giorni le relazioni saranno consegnate ai pm.
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