La senatrice Avs Ilaria Cucchi: "Sarebbe grave abrogare il reato"
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A Cuneo 23 agenti di polizia penitenziaria sono stati iscritti nel registro degli indagati: tra i reati contestati anche quello di tortura. Gli avvisi di garanzia sono stati consegnati nei giorni scorsi. "Continua il prezioso lavoro della magistratura nel 'difendere' il reato di tortura", afferma Ilaria Cucchi, senatrice dell'Alleanza Verdi e Sinistra.
"La Procura sta indagando su abusi e violenze avvenuti nella Casa Circondariale di Cuneo - prosegue la Cucchi -. Le tante inchieste e i tanti procedimenti in corso dimostrano come il reato di tortura sia necessario e non si può modificare. Il governo e la maggioranza di destra non pensino di toccare il reato di tortura che punisce gli abusi commessi dai pubblici ufficiali. Sarebbe una cosa gravissima che rischierebbe di ostacolare, se non bloccare, i tanti processi in corso. In Parlamento contrasteremo con forza ogni ipotesi di modifica o abrogazione del reato di tortura".
"Apprendiamo che oltre venti appartenenti al Corpo di polizia penitenziaria in servizio presso la Casa Circondariale di Cuneo sarebbero indagati dall'autorita' giudiziaria per la presunta commissione di gravi e infamanti reati, fra cui pure quello di tortura, nei confronti di alcuni detenuti. Anche in questo caso riponiamo incondizionata fiducia nella magistratura e negli organi inquirenti, chiedendo che facciano al più presto piena luce sull'accaduto nella speranza che tutti gli agenti coinvolti riescano a dimostrare la correttezza del loro operato. Tutto questo, pero', a prescindere da quella che sarà la verità processuale, dimostra ancora una volta la totale disfunzionalita' del sistema penitenziario e una persistente e strisciante emergenza mai affrontata compiutamente dalla politica. Anche per questo chiediamo al governo Meloni e al ministro Nordio riforme immediate e investimenti mirati". Lo dichiara Gennarino De Fazio, Segretario Generale della Uilpa Polizia Penitenziaria.