Per la Procura di Asti Mario Roggero sparò ai banditi "disarmati, scaricando l'intero caricatore"
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Cambiano le accuse nei confronti di Mario Roggero, il gioielliere di Grinzane Cavour (Cuneo) che il 28 aprile reagì a una rapina uccidendo due banditi e ferendone un terzo. L'uomo, che era stato accusato di eccesso colposo di legittima difesa, deve ora rispondere di omicidio doloso plurimo, tentato omicidio e porto illegale di arma comune da sparo. Per la Procura di Asti, il gioielliere sparò ai banditi "disarmati, scaricando l'intero caricatore".
Si legge nella chiusura indagini che l'uomo sparò ai rapinatori "per cagionarne la morte, eccedendo in tal modo volontariamente i limiti della legittima difesa patrimoniale".
Roggero "inseguì i rapinatori fuori dal negozio" - Dagli elementi raccolti durante le investigazioni, e in particolare dalle consulenze tecniche compiute nel contraddittorio tra tutte le parti, si legge nel provvedimento, è emerso che Roggero, a rapina ormai conclusa, inseguì fuori dal negozio i tre malviventi che, già usciti con la refurtiva, si erano dati alla fuga e aprì il fuoco contro di loro da distanza ravvicinata.
E' risultato inoltre che il gioielliere è privo di porto d'armi. Il fatto quindi di aver portato l'arma, legittimamente detenuta all'interno del negozio, all'esterno, comporta anche l'accusa di porto abusivo d'armi.
Quanto a Giuseppe modica, padre del rapinatore sopravvissuto, è stata chiesta l'archiviazione dell'accusa di favoreggiamento personale, perché non è stata raggiunta la prova che lo stesso abbia favorito la fuga del figlio successivamente alla rapina.