Possibile svolta nel triplice omicidio. Il figlio di due delle vittime, che ha indicato agli inquirenti l'ubicazione della presunta refurtiva, è stato interrogato nuovamente in questura, ma non è indagato
Oggetti rubati dalla villa di Caselle, tra cui alcune tazzine, e un guanto in lattice, sono stati ritrovati in una fossa. E' stato il figlio di due delle tre vittime, Maurizio Allione, a svelare agli inquirenti l'ubicazione della presunta refurtiva. Al termine del sopralluogo, Allione e la fidanzata sono stati accompagnati in questura. "Non sono stato io, venerdì ero fuori con gli amici", si difende ancora il 29enne, che non risulta indagato.
Altre due ore di interrogatorio - Poco dopo le 19 è terminato il nuovo interrogatorio da parte degli inquirenti nei confronti di Maurizio Allione. Il giovane non è indagato ed è stato sentito - dicono in Questura - come persona informata sui fatti.
Il ritrovamento della refurtiva, alcune tazzine da caffè, potrebbe rappresentare la svolta che gli inquirenti aspettavano per fare luce sull'omicidio di Claudio Allione, 66 anni, della moglie Maria Angela Greggio, 65 anni, e della suocera, Emilia Campo Dall'Orto.
Gli oggetti sono stati acquisiti dai carabinieri per essere analizzati. Maurizio Allione ha raccontato di averli trovati per caso e di ritenere che appartenessero ai genitori. Ancora nessuna traccia dell'arma del delitto, con ogni probabilità un coltello. Gli artificieri hanno scandagliato, con l'ausilio di un metal detector, il giardino della villetta, senza trovare nulla.
Sangue assorbito da moquette di casa - I militari del Ris, intanto, hanno risolto il giallo dell'assenza di tracce di sangue dalla casa, aspetto che aveva inizialmente fatto pensare a un avvelenamento da monossido: il sangue delle tre persone uccise è stato assorbito dalla moquette.
"I miei non hanno mai subito minacce, ancora non posso crederci", aggiunge Maurizio Allione. Sul movente non ci sono certezze. Solo ipotesi. "Mesi fa un vicino impresario aveva eseguito dei lavori in casa nostra e pretendeva più soldi del dovuto", ricorda il figlio delle due vittime. "Sono andato con mia madre da un amico architetto che le ha consigliato di non pagare l'ultima fattura e di far fare una perizia. E' una storia di qualche mese fa", dice al quotidiano Repubblica.
Tra i vicini di casa "ce n'è uno che ha litigato con mia madre, l'ha insultata. Lei lo ha portato in tribunale ma lui ha pagato 200 euro e le ha chiesto scusa scrivendo una lettera. Mia madre sospettava anche che lui avesse tentato di bruciare una serra del giardino e ne avesse distrutta un'altra".
La fidanzata del figlio conferma l'alibi - La fidanzata di Allione, con cui ha passato il Natale insieme alla famiglia, ha confermato la sua versione dei fatti: era con lui venerdì sera in un locale di Torino e poi sabato sono andati ad Aosta. E' da lì che Maurizio ha chiamato Andrea Pagano, amico da una vita, per andare a casa sua, preoccupato perché i suoi genitori non rispondevano al telefono. A lui ha spiegato come poter entrare in casa senza chiavi. Nell'abitazione c'era infatti un "pulsante segreto" per aprire la porta in caso di necessità.
L'amico: "Erano morti da tempo" - "Quando ho trovato i corpi dei suoi genitori eravamo al telefono. L'ho sentito piangere", dice Andrea Pagano, l'amico di Allione che ha scoperto i cadaveri. "Ho visto i corpi dei genitori di Maurizio riversi a terra. Erano vestiti. In giro non c'era molto sangue. Mi è sembrato fossero morti da tempo". Nella villetta non c'era nessun segno di effrazione. I Ris sono al lavoro utilizzando anche il luminol per trovare qualsiasi traccia utile alle indagini.
"Non avevano nemici " - "Non mi risulta che i miei genitori avessero dei nemici o persone intenzionate a far loro del male, né mi avevano mai detto di avere paura o di aver subito recentemente minacce da qualcuno", afferma il figlio al quotidiano La Stampa. "Sapevo che nella zona erano avvenuti molti furti, ma la casa era protetta dai cani e dalle misure che avevano adottato i miei genitori".
L'avvocato: "Maurizio Allione non è indagato" - "Il signor Allione si trova in caserma come persona informata dei fatti. Al momento, non ho ricevuto nessuna altra comunicazione". Lo ha affermato il suo legale Stefano Castrale.
Gli investigatori aspettano di avere ulteriori elementi prima di avanzare ipotesi. In primo luogo aspettano di sapere con certezza a quando risale la morte dei coniugi Allione. Per questo dato, però, bisognerà attendere i risultati dell'autopsia, che non è ancora stata disposta.