Eternit, la Procura di Torino chiude l'inchiesta bis per omicidio volontario
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Al magnate elvetico Stephan Schmidheiny saranno contestati una cinquantina di casi di morte in più, oltre ai primi 213
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La Procura di Torino ha chiuso formalmente l'inchiesta Eternit bis in cui è indagato l'imprenditore svizzero Stephan Schmidheiny. Si procede per omicidio volontario continuato. Al magnate elvetico saranno contestati una cinquantina di casi di morte in più, oltre ai primi 213. L'atto formale di chiusura delle indagini a cui hanno lavorato i pm Raffaele Guariniello e Gianfranco Colace aggiorna il precedente di alcuni mesi fa.
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L'unico indagato è quindi l'ex amministratore della Eternit, Stephan Schmidheiny. Il reato ipotizzato è omicidio volontario continuato e pluriaggravato e non disastro come nel maxiprocesso che si è concluso definitivamente mercoledì. Le aggravanti sono quelle previste dall'articolo 577: aver agito per motivi abietti e aver commesso il fatto con mezzo insidioso.
La pena prevista è l'ergastolo. Le parti lese sono persone decedute dal 1989 ad oggi, stroncate da mesotelioma pleurico. Sessantasei sono ex lavoratori degli stabilimenti Eternit di Casale Monferrato e Cavagnolo. Gli altri sono residenti.