I nuovi particolari sull'incidente, scaturito da una lite per viabilità, confermano la volontarietà da parte di De Giulio di investire la coppia. La ragazza morì sul colpo, il fidanzato rimase gravemente ferito
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"Non mi dispiace per niente". Sono le parole agghiaccianti che, secondo una testimone, avrebbe pronunciato Maurizio De Giulio subito dopo aver travolto con il Van Elisa Ferrero in seguito a una lite per viabilità. La ragazza, morta sul colpo, era in moto col fidanzato Matteo Penna, rimasto gravemente ferito. E' successo a Condove, in Val di Susa, il 9 luglio 2017. La frase rafforza ulteriormente l'ipotesi della volontarietà del gesto da parte di De Giulio.
"Ricordo bene un particolare: un uomo alto con una maglietta blu che andava verso il furgone e diceva: non mi dispiace per niente". A raccontare quanto accaduto quel giorno, come riporta La Stampa, è la testimone Asya Eneva, la fidanzata 29enne del migliore amico di Matteo, che viaggiava "a 15 metri" dai due amici travolti. Le parole della giovane sono contenute nella nuova misura di custodia cautelare che accusa De Giulio anche del tentato omicidio di Matteo Penna.
A detta del giudice "questo particolare pare altamente indiziante del fatto che intendimento dell'indagato fosse quello di cercare a tutti costi lo scontro con il motociclo che lo precedeva noncurante delle conseguenze (morte compresa) che devono pertanto ritenersi accettate e volute come risultato di una condotta di guida sconsiderata" connotata dal fatto che "all'esame dell'alcoltest De Giulio avesse un livello di 1,42 grammi per ogni litro di sangue".