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C'è anche Stefano Saija tra gli indagati per apologia di fascismo dalla procura di Torino per il caso dello striscione del 22 maggio 2019 con la scritta "spezza le catene dell'usura, vota fascista, vota Forza Nuova". Saija, dirigente di spicco all'epoca dei fatti, è indagato a Roma per istigazione a delinquere per un comunicato pubblicato domenica in cui si affermava che "il livello dello scontro non si fermerà".