L'accusa contro di loro è di aver rivelato segreti d'ufficio, informando delle indagini l'ex numero uno della banca, Giovanni Berneschi. Il Tribunale del Riesame rigetta tre richieste di scarcerazione
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Tre magistrati sono indagati dalla procura di Torino per aver rivelano segreti d'ufficio nell'inchiesta su Carige e sulle talpe che avrebbero informato delle iniziative giudiziarie l'ex numero uno della banca, Giovanni Berneschi. Si tratterebbe del viceprocuratore di La Spezia, Maurizio Caporuscio, del procuratore di Savona, Francantonio Granero, e del magistrato del lavoro a La Spezia, Pasqualina Fortunato, i quali risultano accusati anche di abuso d'ufficio.
Il viceprocuratore tradito da una telefonata - Caporuscio sarebbe finito nei guai perché una telefonata tra l'avvocato spezzino Andrea Baldini, ex componente del Cda di Banca Carige, e Berneschi, rivelerebbe che fu lui a fare in modo che fosse fornita al banchiere la copia di una denuncia "riservata": si tratterebbe della segnalazione che l'imprenditore spezzino Gianfranco Poli aveva presentato contro l'ex numero uno di Carige per truffa.
Sempre le dichiarazioni di Baldini avrebbero coinvolto anche la moglie, Pasqualina Fortunato. L'avvocato avrebbe spiegato a Berneschi che grazie all'interesse di Lilly (per gli inquirenti Lilly è proprio la moglie) sarebbe stata chiesta l'archiviazione del fascicolo.
I "suggerimenti" del procuratore - Il magistrato torinese indaga su Francantonio Granero perché Berneschi, discutendo con il manager di Carige Antonio Cipollina di un interrogatorio che doveva affrontare nell'autunno 2013 a Savona, dove è indagato per la bancarotta del costruttore Andrea Nucera, dice che il procuratore gli avrebbe suggerito di non rispondere. Nella stessa occasione ribadisce di aver parlato con lui del figlio Gianluigi, membro del Cda di Cassa di risparmio di Savona, controllata da Carige, e uomo di spicco delle cooperative. Granero aveva replicato: "Tutto falso, presenterò querela". Sulla vicenda di Granero, tra gli inquirenti si è fatta largo la convinzione che le frasi di Berneschi siano state pronunciate per comprometterlo.
A Torino ci sono anche gli atti che chiamano in causa il procuratore aggiunto di Genova Vincenzo Scolastico. Il suo nome non viene mai citato e non figura tra gli indagati, ma Ferdinando Menconi ex manager di Carige Vita Nuova, arrestato con Berneschi, ne descrive la figura quando dice "un carissimo amico con cui prendo il caffè ogni sabato".
Il fascicolo è ora nelle mani del sostituto procuratore Marco Gianoglio dopo che la procura di Genova aveva inviato le carte a Torino, che ha competenza sui reati compiuti dai magistrati liguri. A occuparsene sarà il pm Marco Gianoglio e l'inchiesta viene coordinata da Anna Maria Loreto. Prima di ascoltare la versione dei tre indagati, i pm torinesi dovranno esaminare i numerosi atti giunti dalla Liguria.
Scarcerazione, rigettate tre richieste - Il Tribunale del Riesame ha rigettato le richieste di scarcerazione per tre dei sette arrestati nell'inchiesta sulla truffa ai danni di Carige. Restano in cella Francesca Amisano, nuora di Giovanni Berneschi, Ferdinano Menconi, ex amministratore di Carige Vita Nuova, Davide Enderlin, avvocato svizzero. Secondo l'accusa, gli indagati avrebbero fatto acquistare da Carige Vita Nuova immobili e quote societarie a un prezzo gonfiato per trarne profitto.