Maestra scomparsa, trovato il cadavere in un pozzo nel Torinese: tre fermati
© tgcom24 | La vittima, Gloria Rosboch, e il suo ex studente Gabriele Defilippi
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Si tratta dell'ex allievo Gabriele Defilippi, che era stato denunciato dalla docente per averle sottratto 187mila euro con l'inganno, di sua madre e di un complice di 54 anni
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E' stato ritrovato in un pozzo di Rivara, nel Torinese, il corpo di Gloria Rosboch, la maestra di 49 anni scomparsa il 13 gennaio. Fermato insieme alla madre, Caterina Abbatista, l'ex allievo 22enne, Gabriele Defilippi, denunciato dalla docente per averle sottratto 187mila euro con l'inganno. Il luogo del ritrovamento è distante pochi chilometri dalla casa dove abitava la Rosboch. A indicare dove era il cadavere è stato un complice, anch'egli fermato.
© tgcom24 | La vittima, Gloria Rosboch, e il suo ex studente Gabriele Defilippi
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"L'abbiamo strangolata" - "L'abbiamo strangolata in auto e poi gettata via" il 13 gennaio, giorno della scomparsa. Questa la confessione di Roberto Obert, 54 anni, fermato dai carabinieri insieme a Defilippi. Il 54enne sarebbe amico dell'ex allievo dell'insegnante di Castellamonte, il cui corpo è stato trovato in una vasca dell'ex discarica tra Rivara e Pertusio. I due sono accusati di omicidio volontario e occultamento di cadavere.
Truffa da 187mila euro ai danni della maestra innamorata - Il 22enne nel 2014 si sarebbe fatto consegnare dalla Rosboch l'ingente somma di denaro, 187mila euro, in contanti. La donna si era innamorata del ragazzo, con cui aveva intrattenuto una relazione epistolare via web. In cambio la promessa, mai mantenuta, di una vita insieme in Francia. Il rapporto tra i due sarebbe nato dopo la fine di una relazione tra il giovane, all'epoca appena maggiorenne, e un'altra insegnante ascoltata giovedì dai carabinieri.
L'accusa nei confronti della madre di Defilippi è di concorso in omicidio, anche se i carabinieri stanno approfondendo i ruoli avuti nella vicenda dai tre fermati.
Le tante identità di Gabriele - All'anagrafe, un nome, Gabriele Defilippi, 22 anni. Sul web, tre, quattro, cinque, dieci identità diverse, accompagnate di volta in volta dal profilo adatto al tipo di social network utilizzato: broker, studente, bravo figliolo, modello, artista fascinoso, artista maledetto a seconda che il profilo fosse usato su Linkedin, su Facebook, su Instagram e su altri social. Sono i vari volti di Gabriele che ora dovrà rispondere di omicidio volontario e occultamento di cadavere.