Entrambi affetti dalla sindrome di Alport, una malattia genetica che compromette le strutture di filtrazione dei reni, i glomeruli, "stanno bene e tutto ha ricominciato a funzionare prontamente", hanno riferito dall'Ospedale Maggiore della Carità
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Doppio trapianto di reni per un figlio e una mamma a distanza di 24 ore nella Nefrologia dell'azienda ospedaliero-universitaria di Novara, diretta da Vincenzo Cantaluppi. Entrambi affetti dalla sindrome di Alport, una malattia genetica che compromette le strutture di filtrazione dei reni, i glomeruli, "stanno bene e tutto ha ricominciato a funzionare prontamente", ha riferito lo stesso Cantaluppi.
Il Centro regionale trapianti ha raccolto, prima, -da una rianimazione di un ospedale piemontese, la segnalazione di un potenziale donatore deceduto a seguito di un trauma sulla strada e, dopo i test di compatibilità effettuati dall'Immunogenetica delle Molinette di Torino, è risultato idoneo all'organo il paziente più giovane.
A distanza, poi, di neanche 24 ore, il Centro regionale trapianti ha ricevuto la segnalazione di un altro donatore, deceduto a seguito di emorragia cerebrale in un altro ospedale del Piemonte. Effettuati i test, stavolta a risultare compatibile è stata la mamma.
"Entrambi stanno bene e tutto ha ricominciato a funzionare prontamente", ha riferito il direttore del reparto di Nefrologia dell'azienda ospedaliero-universitaria di Novara Cantaluppi.
L'intervento è stato un lavoro di equipe della struttura universitaria ospedaliera, che ha coinvolto anche i reparti di Urologia (diretto da Alessandro Volpe) e di Chirurgia vascolare (diretto da Carla Porta).
Per mamma e figlio la diagnosi della sindrome di Alport era arrivata dalla Genetica dei trapianti dell'Università di Torino-Città della Salute e della Scienza, diretta da Antonio Amoroso, che è anche il direttore del Centro regionale trapianti Piemonte.
"Questa malattia, dovuta ad un difetto di una proteina del collageno, causa un'alterazione dei glomeruli, che sono le strutture di filtrazione dei reni – si legge su La Stampa che riporta le informazioni diffuse dalla direzione dell'Aou. – Quando la loro funzione risulta danneggiata, occorre sostituirla con la dialisi, o meglio con un trapianto. Non è certo infrequente quindi che la stessa malattia genetica sia presente in più famigliari, quello che è inconsueto è che il trapianto arrivi a distanza di poche ore".