ACCUSA DI OMICIDIO VOLONTARIO

Processo Eternit, la difesa: "Violati i diritti umani di Stephan Schmidheiny"

L'imprenditore svizzero è sul banco degli imputati in tribunale a Torino con l'accusa di omicidio volontario, definita "assurda" dal suo entourage

12 Mag 2015 - 23:03

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Il processo Eternit bis contro Stephan Schmidheiny "viola i diritti umani". Lo sostiene l'entourage dello stesso Schmidheiny, l'imprenditore svizzero della causa, apertasi in tribunale a Torino, in cui l'uomo è sul banco degli imputati per omicidio volontario. L'accusa, dicono i suoi, è "assurda". E la Procura del capoluogo, promuovendola, starebbe "ignorando doppiamente il principio 'ne bis in idem'".

Processo Eternit, la difesa: "Violati i diritti umani di Stephan Schmidheiny"

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La difesa - I legali del patron si appellano dunque al principio del "ne bis in idem", sancito dalla Convenzione europea per i diritti dell'Uomo, secondo il quale nessuno può essere giudicato due volte per lo stesso reato. "La nuova iniziativa penale contro Stephan Schmidheiny - afferma l'entourage dell'imprenditore svizzero - indica che in Piemonte è corso una caccia alle streghe suscettibile di essere strumentalizzata in chiave politica". Tuttavia "a dispetto della nuova azione penale il programma umanitario di Schmidheiny in corso dal 2008 a favore delle effettive vittime della catastrofe dell'amianto sarà ulteriormente protratto".

L'accusa - Dall'altra parte i pm Raffaele Guariniello e Gianfranco Colace sostengono che l'imprenditore svizzero fece poco o nulla per modificare le "enormemente nocive condizioni di polverosità" presenti nei suoi quattro stabilimenti. E che inoltre la sua "politica aziendale" per "mero fine di lucro" provocò una "immane esposizione ad amianto di lavoratori e cittadini". La difesa dal canto suo ha spiegato che "già nel corso del primo procedimento è stato dimostrato che le accuse della procura sono prive di fondamento. "Schmidheiny non è un assassino - prosegue - e in qualità di pioniere dell'abbandono dell'amianto, grazie alla sua responsabile gestione industriale, ha preservato dai pericoli migliaia di persone".

Pondrano: "Stato e istituzioni siano al nostro fianco" - "Stato e Regione Piemonte mancano nella lista di parte civile, una Regione Piemonte che oltre ad aiutarci è sempre stata comunque storicamente al nostro fianco. Ci sono 14 udienze preliminari, ci auguriamo che nel corso delle prossime udienze ci sia una convergenza del mondo istituzionale e politico al nostro fianco". Le parole sono quelle di Nicola Pondrano, presidente del Fondo vittime dell'amianto ed ex operaio Eternit, che ha affermato che ci sono "ancora 258 vittime fuori dalla lista" del processo Eternit bis. "Ci sono purtroppo casi recenti di persone - ha aggiunto - che sono morte in questi ultimi cinque anni, casi imprescrittibili. Non si deve correre il rischio che ci sia una falcidia della prescrizione che incomba per l'ennesima volta sulla giustizia, non possiamo permetterci di essere beffati anche questa volta".

Stephan Ernest Schmidheiny è stato condannato a 18 anni di carcere dalla Corte d'Appello di Torino per il disastro ambientale provocato dall'amianto negli stabilimenti Eternit e in seguito prosciolto in via definitiva per intervenuta prescrizione del reato.

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