Il 13enne, sentito come testimone dagli inquirenti, avrebbe fatto luce inoltre sui "traffici" di Gabriele assieme al complice/amante Roberto Obert
© ansa
Gabriele Defilippi, il 23enne accusato di aver ucciso la sua ex professoressa Gloria Rosboch, avrebbe confessato al fratello minore di essere stato l'ideatore e l'autore dell'omicidio. Lo ha rivelato il ragazzino 13enne agli inquirenti, da cui è stato sentito nei giorni scorsi per circa sei ore come testimone. Dopo l'arresto della madre, ritenuta complice del figlio maggiore nel delitto, il bambino è stato affidato al padre naturale.
Defilippi al fratello: "L'abbiamo uccisa, l'idea è stata mia" - Il 13enne ha raccontato, secondo quanto riporta il "Corriere della Sera", di aver chiesto al fratello se l'insegnante "innamorata di lui", fosse morta e se fosse in qualche modo implicato. "Io c'entro e l'ho fatto con Roberto Obert, ma l'idea era mia", sarebbe stata la risposta di Defilippi.
La "confessione" fatta al fratellino sarebbe quindi diversa da quella "affidata" alla fidanzata, Sofia Sabouh. La ventenne ha infatti raccontato che poco prima del 13 gennaio, giorno dell'uccisione della Rosboch, Gabriele le aveva detto che Gloria doveva sparire: il piano sarebbe stato però ideato da Roberto Obert con l'aiuto e l'avallo della madre di Defilippi, Caterina Abbatista.
I "traffici" e le truffe di Defilippi - Il 13enne avrebbe fatto luce anche sui rapporti e i traffici tra il fratello e Obert, descritto come "truffatore e un usuraio". L'uomo infatti "prestava i soldi a chi non poteva giocare al casinò e poi li riprendeva" e insieme a Gabriele sarebbe stato autore di altre truffe, tra le quali una a una donna a cui i due avrebbero sottratto 300mila euro.
Il racconto fatto agli inquirenti dal 13enne getta inoltre nuova luce sulle attività illecite di Defilippi: "Gabriele aveva due pistole - raccontato il ragazzino - e parlava spesso di armi al telefono con i mafiosi".