La guardia di finanza ha confiscato 16mila sacchi da 15 chili di combustibile contenente formaldeide tra Piemonte, Lombardia e Veneto
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Oltre 240mila chilogrammi di pellet nocivo sono stati sequestrati dalla guardia di finanza in un'operazione che ha portato alla denuncia di tre persone tra Piemonte, Lombardia e Veneto. L'indagine è partita da un negozio nel Biellese che vendeva sacchi di combustibile contenenti massicce percenutali di collanti e formaldeide, una sostanza cancerogena per l'uomo. Da qui, i militari sono risaliti a fornitori e importatori delle confezioni, e hanno confiscato complessivamente circa 16mila sacchi da 15 chilogrammi l'uno.
Sostanza cancerogena La formaldeide è un composto chimico presente principalmente nei prodotti di bellezza e nel legno da arredo. Secondo l'Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (Iarc), la prolungata esposizione a questa sostanza può causare tumori dell'apparato respiratorio e leucemia, perciò il suo utilizzo è sottoposto a regolamentazione. Ed è incompatibile con la certificazione europea di qualità En-plus specifica per il pellet, che vieta l'impiego di legno da demolizione e di legno trattato chimicamente per la produzione del combustibile e prevede unicamente l'impiego di materia prima vergine e non contaminata.
Concorrenza sleale Oltre a essere molto pericoloso per la salute pubblica e per l'inquinamento ambientale, il sistema illecito individuato dalla guardia di finanza danneggiava il mercato dei combustibili da riscaldamento. Poiché il pellet veniva prodotto con materiale di scarto, i tre potevano contare su costi di fabbricazione nettamente inferiori e si ponevano in concorrenza sleale nei confronti degli operatori del settore che lavorano nel rispetto delle norme.