Fotogallery - Strage Brandizzo, musiche e rombo di moto ai funerali di Kevin Laganà
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Almeno mille i presenti all'ultimo saluto, nel Duomo di Vercelli, del più giovane degli operai investito e ucciso dal treno nella notte del 30 agosto
All'arrivo al Duomo di Vercelli un migliaio di persone ha accolto il feretro, in una bara bianca, di Kevin Laganà , la più giovane vittima tra gli operai uccisi da un treno a Brandizzo (Torino) il 30 agosto. Moltissimi i giovani in sella a decine di moto accese all'arrivo della bara. Palloncini liberati in cielo e applausi mentre su un maxi schermo trasmetteva i tiktok di Kevin. Canzoni di Irama, "Ovunque sarai" e di Elisa, "Promettimi". Presenti parenti degli altri operai morti e Chiara Gribaudo, presidente della Commissione d'Inchiesta della Camera dei Deputati sulla condizioni del lavoro in Italia, e l'assessore al Lavoro della Regione Piemonte Elena Chiorino.
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Il rombo dei motori di auto e moto e un lungo applauso hanno accolto sul piazzale del duomo di Vercelli, la bara bianca di Kevin Laganà. Sul maxi schermo scorrono le immagini che il 22enne postava sui social, intervallate dall'ultimo, drammatico video, girato la notte della tragedia lungo i binari della ferrovia.
Parenti e amici, molti ragazzi con indosso la maglietta bianca con la foto di Kevin. Durante la funzione, officiata da Monsignor Giuseppe Cavallone, parroco della cattedrale, l'omelia è firmata da don Massimo Bracchi, parroco di San Pietro Apostolo, la parrocchia della famiglia Laganà.
In chiesa, di fianco alla bara, una gigantografia di Kevin; alla funzione, con almeno mille presenti, anche il sindaco di Vercelli Andrea Corsaro, una delegazione della Regione Piemonte con l'assessore Chiorino, rappresentanti delle forze dell'ordine e dei vigili del fuoco.
"Doverosa la nostra presenza ai funerali di Kevin, in segno di vicinanza delle istituzioni alla sua famiglia e delle altre vittime", ha sottolineato Chiara Gribaudo, presidente della Commissione d'Inchiesta della Camera dei Deputati sulla condizioni del lavoro in Italia, presente a Vercelli alle esequie della più giovane vittima della strage di Brandizzo.
"In queste settimane troppo lunghe e troppo dolorose avete ricevuto tanto affetto, tanta partecipazione e vicinanza, ma avete continuato a piangere, forse è servito per dare sfogo all'angoscia, alla sofferenza, alla rabbia e al dolore", ha detto don Massimo Bracchi nell'omelia. "Si potrà piangere anche in seguito, perché quello che è avvenuto per voi e per le altre famiglie è davvero cosa troppo grande e pesante, ma vorrei fosse un pianto diverso, consolatorio", ha aggiunto il parroco di San Pietro.
Al termine della funzione, sul sagrato, il feretro è stato alzato tra due ali di folla, che gli ha reso omaggio con un lungo applauso.