Gli investigatori continuano a non avanzare alcuna ipotesi su chi abbia ucciso a coltellate
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Nella villetta di Caselle (Torino) in cui sono state uccise tre persone, i carabinieri del Ris utilizzano anche il luminol, per verificare se qualcuno abbia tentato di cancellare eventuali tracce di sangue. Lo confermano fonti investigative, senza precisare se le ricerche finora abbiano dato esito positivo. I corpi dei due coniugi sono stati trovati in corridoio. Su di loro nessuna traccia di sangue, nonostante le numerose coltellate.
I Ris, che hanno lavorato utilizzando anche il luminol, torneranno per un ulteriore sopralluogo. Mancano l'assassino e l'arma del delitto, manca il sangue. Nemmeno una traccia, il che spiega per quale motivo i primi soccorritori accorsi sul luogo del delitto in un primo tempo abbiano pensato che i tre anziani fossero morti per le esalazioni di monossido di carbonio di una stufa. Invece - ad un esame più approfondito - ecco le ferite di arma da taglio inferte dall'assassino su tutti e tre i corpi delle vittime.
Le ipotesi - stando a quanto emerge dagli ambienti investigativi - possono essere tre: la prima è che la moquette presente in casa abbia assorbito il sangue; la seconda è che il sangue possa essere stato lavato dall'assassino, con l'ausilio di un complice; la terza, più inquietante, è che i tre siano stati avvelenati. L'assassino si sarebbe poi accanito sulle vittime dopo che erano già morte. Per questo non avrebbero perso molto sangue
Un giallo nel giallo insomma, che vede comunque sotto i riflettori il figlio della coppia, Maurizio Allione, 29 anni, anche se non sono emersi elementi tali che possano far sospettare di lui, tanto che il giovane dopo 13 ore in caserma ha potuto fare rientro a casa, a Torino.
Gli inquirenti lo hanno denunciato dopo avergli trovato in casa piccole dosi di marijuana, e già in passato il giovane era stato denunciato per possesso di droga. Il giovane e' pienamente libero di muoversi, così come la sua fidanzata e l'amico che ha scoperto i corpi delle vittime.
Maurizio Allione per i vicini è "un bravo ragazzo, un lavoratore", anche se i carabinieri hanno accertato che sia lui, sia la fidanzata Milena, di 24 anni, non hanno non hanno un lavoro fisso, tirano avanti con impieghi precari. Lui ne ha cambiati parecchi. L'ultimo dichiarato su un sito internet specializzato è quello di "carrellista manutentore" in un'azienda dell'indotto del settore auto.
Davanti ai carabinieri, il 29enne e la fidanzata hanno raccontato che si trovavano ad Aosta da sabato mattina, dove erano andati a sciare. Fonti vicine alle indagini hanno riferito che le informazioni fornite non presentano contraddizioni. L'alibi, evidentemente, è stato verificato. Dopo la perquisizione in casa, i due fidanzati hanno lasciato Torino, e non si sa dove si siano rifugiati.