A TORINO

Tav, 47 condannati e 6 assolti al maxi processo per gli scontri in Val di Susa

I difensori commentano a caldo: "Pene spropositate in totale assenza di prove". Un imputato urla: "E' una sentenza politica"

27 Gen 2015 - 21:02
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Quarantasette condanne, per un totale di circa 140 anni di carcere, e sei assoluzioni. E' il verdetto del maxi processo ai No tav per gli scontri del 2011 in Val di Susa. Al momento della lettura della sentenza, presso l'aula bunker delle Vallette, a Torino, dal pubblico si è levato il grido "vergogna" mentre alcuni presenti hanno intonato Bella Ciao. "Questo è un processo politico. Non ci seppellirete con queste condanne", ha urlato un imputato.

Tav, 47 condannati e 6 assolti al maxi processo per gli scontri in Val di Susa

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La sentenza è stata pronunciata dal giudice Quinto Bosio. Subito dopo gli imputati hanno iniziato a leggere una dichiarazione ma i magistrati si sono allontanati senza prestare attenzione.

I difensori: "Condanne spropositate" - "Questa sentenza infligge condanne spropositate e riconosce provvisionali assurde in totale assenza di prove". E' il commento di Gianluca Vitale, uno dei legali degli imputati nel processo agli attivisti No-Tav. "Si tratta di una sentenza già scritta e immaginabile. L'entità delle pene non ha alcun senso", aggiunge Roberto Lamacchia, un altro dei legali.

Perino dei No Tav: "E' una vendetta" - "Questa sentenza sa più di vendetta che di giustizia", è invece il commento di Alberto Perino, leader storico del movimento No Tav. "Si tratta del fallimento della politica e dell'estremo tentativo di fare fuori il movimento No Tav, ma non ci riusciranno", ha aggiunto.

Provvisionali per 150mila euro a parti civili - Provvisionali per circa 150mila euro sono state accordate dalla Corte in favore delle parti civili del processo a carico degli attivisti No Tav. Poco meno della metà andrà al Ministero dell'Interno, mentre somme sono state accordate anche ai Ministeri della Difesa e dell'Economia. Tra le parti civili per cui sono state disposte provvisionali ci sono anche la società Ltf, i sindacati di Polizia e alcuni agenti rimasti feriti nel corso degli scontri.

Lupi: "Ristabilito primato legalità" - Di tutt'altro tenore il commento di Maurizio Lupi: "Una sentenza che fa giustizia anche di tante coperture politiche e intellettuali di quella violenza, che hanno cercato e cercano di nobilitarla con assurdi richiami alla Resistenza", dichiara il ministro dei trasporti. "E' una sentenza che ristabilisce il primato della legalità e pure del buon senso: assaltare un cantiere, attaccare le forze dell'ordine, ferire oltre 180 persone tra poliziotti, carabinieri e militari della Guardia di finanza non è una normale manifestazione di dissenso, è un crimine", conclude l'esponente di Ncd.

Manifestanti in strada, tre fermi - Momenti di tensione nella zona di Bussoleno, in Valle di Susa, dove un gruppo di manifestanti No Tav ha bloccato la A32 Torino-Bardonecchia e la statale 24. I manifestanti hanno lanciato sassi e fumogeni contro le forze dell'ordine, che sono intervenute. Tre persone sono state fermate.

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