OMOFOBIA

Torino, 21enne denuncia: "Insultato e picchiato su un autobus perché gay"

L'episodio è avvenuto all'alba di sabato su un autobus di linea. Il giovane è stato colpito al volto con un pugno

16 Mar 2015 - 12:19
 © ansa

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Brutta avventura, nella notte tra venerdì e sabato, a Torino, per Stefano, un giovane di 21 anni, aggredito perché gay. Di ritorno con un amico, denunciano Gay Center e Arcigay, da una serata trascorsa in discoteca, un gruppo di ragazzi lo ha insultato e lo ha colpito con un pugno in faccia. Il giovane, medicato al pronto soccorso dell'ospedale Martini, dove gli è stata riconosciuta una prognosi di 7 giorni, ha sporto denuncia alla polizia.

Torino, 21enne denuncia: "Insultato e picchiato su un autobus perché gay"

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© ansa  | Un particolare del volto tumefatto di Stefano, il 21enne aggredito su un autobus a Torino perché gay

© ansa | Un particolare del volto tumefatto di Stefano, il 21enne aggredito su un autobus a Torino perché gay

© ansa | Un particolare del volto tumefatto di Stefano, il 21enne aggredito su un autobus a Torino perché gay

L'episodio è accaduto su un autobus di linea, mentre Stefano e un amico stavano tornando a casa dopo una serata in discoteca. "Stavamo parlando della serata appena trascorsa in discoteca - ha raccontato il 21enne - quando alcuni ragazzi ci hanno chiesto se eravamo froci. Pensavo scherzassero, ma poco prima di scendere dal bus mi hanno colpito al volto con un pugno e insultato".

Prognosi di sette giorni, "l'occhio nero passerà, l'umiliazione no" - L'episodio accade all'alba di sabato. Nonostante l'ora, sono diverse le persone che assistono incredule alla scena sull'autobus che accompagna a casa i giovani dopo una notte a divertirsi nei locali della movida. In molti gli sono sono avvicinati per esprimergli solidarietà, secondo il racconto di Stefano, che poi si è recato al pronto soccorso per farsi medicare l'occhio pesto. Prognosi sette giorni. "L'ematoma sul mio viso sparirà insieme al gonfiore, ma non potete nemmeno lontanamente capire quanto sia stato umiliante dirlo a mia madre".

Gay Center: "L'omofobia è vera e si vede, bisogna sconfiggere questa piaga" - Il giovane decide comunque di rendere pubblico quanto accaduto, per "far capire quanto sia difficile, in Italia, essere gay", e si rivolge al Gay Center, che rende nota questa storia di violenza e discriminazione. "L'omofobia è vera, c'è e si vede", commenta Marco Giusta, presidente dell'Arcigay di Torino, che ringrazia Stefano per "il coraggio nel denunciare pubblicamente e alla polizia l'aggressione subita. Chiediamo alle istituzioni locali - prosegue - di condannare l'episodio e di esprimere la propria vicinanza a Stefano", nonché di "incrementare il lavoro di formazione e comunicazione, a partire dalle scuole, per sconfiggere definitivamente questa piaga sociale".

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