Come mostra "Dritto e Rovescio", il problema delle case occupate in via Scarsellini è solamente rimandato
A una settimana di distanza dalla denuncia di Paolo Del Debbio, le telecamere di "Dritto e Rovescio" tornano nei quartieri della periferia nord di Torino, costretta a fare i conti con spaccio, criminalità e abusivismo. Era stato lo stesso conduttore, come mostrato su Rete 4 durante la puntata di giovedì 20 aprile, a raccogliere le testimonianze di residenti sempre più preoccupati per una situazione particolarmente difficile da controllare.
"Non si può più vivere così", aveva commentato una signora che lamentava inoltre il disinteresse del Comune di fronte ai numerosi atti di vandalismo architettati per occupare le abitazioni. Dall'altra parte, però, anche le famiglie sfrattate avevano fatto sentire la propria voce: "Dobbiamo essere aiutati come accade nelle altre città, perché non è stata trovata nessuna sistemazione per noi. Sono venuti improvvisamente, senza nessun preavviso e senza il tempo di raccogliere le nostre cose". E ancora: "Se non ci viene data una soluzione, con i bambini dove andiamo? È normale che dobbiamo aprire le case, cosa vogliono gli italiani da noi?".
I nomadi si sono momentaneamente sistemati con le loro roulotte in un parcheggio poco distante dalle case popolari di via Scarsellini, con un occhio sempre vigile sulle nuove residenze da occupare. "Quando ci ha mandato via dalle case, il Comune doveva darci una sistemazione perché noi siamo residenti qua; sono andata a chiedere la casa perché ho cinque bambini, residenti italiani, ma mi hanno dato cinque punti. E cosa me ne faccio? Devo occupare per forza perché non vogliamo andare a dormire nei parcheggi o sotto i ponti".
Ma dopo aver confermato l'intenzione di continuare le occupazioni abusive, perché considerato "un gesto giusto", i rom puntano il dito proprio contro l'inviata di "Dritto e Rovescio", colpevole di aver di fatto dato il via alle operazioni di sgombero dopo la denuncia della loro situazione.