Il processo si riferisce alla mancata posizione al primo bilancio dell'amministrazione di un debito di 5 milioni maturato dalla città nei confronti della società Ream
Il sindaco di Torino, Chiara Appendino, è stata condannata in primo grado a sei mesi nell'ambito del processo "Ream" per falso ideologico. Sono invece cadute le due accuse di abuso in atti di ufficio e di falso. Il primo cittadino ha quindi annunciato la sospensione dal M5s. "Porterò a termine il mio mandato da sindaco. Come previsto dal codice etico - ha dichiarato - mi autosospenderò dal Movimento 5 stelle".
Il processo (con rito abbreviato) si riferisce alla mancata posizione al primo bilancio dell'amministrazione di un debito di 5 milioni maturato dalla città nei confronti della società Ream. I pm avevano chiesto per il sindaco un anno e due mesi.
La stessa condanna del sindaco (sei mesi) anche per l'assessore comunale al Bilancio, Sergio Ronaldo. Otto mesi, invece, per l'ex capo di Gabinetto Paolo Giordana.
Appendino: mai tratto vantaggi personali "Come è evidente anche dalle carte processuali, non ho tratto alcun vantaggio personale, anzi: l'accusa, nella sostanza, era di aver ingiustamente 'avvantaggiato' il Comune". Lo scrive su Facebook, commentando la sua condanna, Chiara Appendino che ribadisce: "Ricorrerò in appello, certa della mia innocenza e della mia assoluta buona fede".