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Inutile l'operazione al cervello per la piccola Fatima, che aveva riportato traumi e lesioni gravissimi. Il fermato scoppia in lacrime: "Non sono stato attento"
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C'è un fermo per la morte della bimba di tre anni, precipitata dal balcone di una palazzina a Torino. Si tratta del compagno della madre, che è accusato di omicidio. La piccola aveva riportato gravissimi traumi ed era stata sottoposta nella notte a un delicato intervento, ma non ce l'ha fatta. Non è chiaro se al momento dell'incidente in casa ci fosse anche la madre o solo il compagno della donna.
Fatima, questo il nome della bambina, viveva con la madre, italiana di 41 anni, nel palazzo di via Milano, a pochi passi dal mercato di Porta Palazzo. Il compagno della donna, Azar Mohssine, 32 anni, che non è il padre della piccola, vive nell'appartamento accanto. Cadendo, la bambina aveva riportato un gravissimo trauma cranico, un trauma toracico e lesioni ossee multiple.
Il fermato in lacrime: "Non sono stato attento" - "Mi sento in colpa per quanto è successo: non sono stato attento". Mohssine ha parlato così, in lacrime, ai pubblici ministeri. "Per me quella bambina era come una figlia. Le volevo tanto bene e anche lei ne voleva a me". Il 32enne, assistito dall'avvocato Alessandro Sena, ha detto di avere scoperto che la bimba era morta quando è stato portato in procura. Ha anche spiegato che ieri sera non aveva bevuto più di tanto e che ha "perso la lucidità" quando si è reso conto che la piccola era caduta.
Giovedì mattina l'uomo era stato condannato a otto mesi al termine di un processo celebrato con il rito abbreviato per il possesso, da lui negato, di una cinquantina di grammi di hashish.