Champions League, panico a Torino: le scarpe perse dai tifosi della Juve in fuga
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Si è chiuso il processo con rito ordinario per i fatti del 3 giugno 2017 durante la finale di Champions: il panico tra la folla provocò oltre mille feriti e la morte di due donne
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Si è chiuso con tre condanne e 6 assoluzioni il processo con rito ordinario per i fatti di piazza San Carlo a Torino, dove il 3 giugno 2017 il panico tra la folla che stava seguendo la finale di Champions League provocò oltre mille feriti e la morte di due donne. La Corte ha inflitto due anni a Michele Mollo, dirigente della Questura, un anno e 4 mesi ad Alberto Bonzano, all'epoca dirigente della Questura, e un anno e 2 mesi a Marco Sgarbi, dirigente della Polizia Municipale.
Presunte lacune nell'organizzazione dell'evento - Il procuratore aggiunto Vincenzo Pacileo, titolare dell’inchiesta, aveva chiesto 9 condanne, a pene di entità compresa tra un anno e 4 mesi e due anni e 3 mesi. Tra gli imputati per disastro, lesioni e omicidio colposi plurimi figuravano funzionari del Comune, della Questura e della Prefettura. Tra gli assolti figurano l'ex viceprefetto Roberto Dosio, due dirigenti del Comune e i componenti della commissione provinciale di vigilanza. Il processo ha preso in esame le presunte lacune in materia di organizzazione e gestione dell'evento. In un filone parallelo, celebrato con il rito abbreviato, l'ex sindaca Chiara Appendino era stata condannata a 18 mesi.
I fatti - La sera del 3 giugno 2017 una serie di ondate di panico tra la folla che stava seguendo su un maxi-schermo in piazza San
Carlo la finale di Champions League tra Juventus Real Madrid provocarono 1.600 feriti e, in seguito, la morte di due donne, Erika Pioletti e Marisa Amato.
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