La "banda dello spray" aveva creato panico per approfittarne e derubare la gente assiepata per la finale di Champions. Nella calca morirono Erika Pioletti e Marisa Amato
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La Corte d'appello di Torino ha confermato la condanna dei quattro giovani della "banda dello spray", accusati di aver prodotto il panico in piazza San Carlo durante la finale di Champions League tra Juventus e Real Madrid il 3 giugno 2017. Per le conseguenze della folla in fuga, oltre 1.500 persone sono rimaste ferite e due donne hanno in seguito perso la vita. Tutti dovranno rimanere in carcere dieci anni.
I quattro giovani, di origini marocchine, sono accusati di aver usato spray urticante per rapinare i presenti e di omicidio preterintenzionale; tre di loro sono stati condannati a 10 anni, 4 mesi e 20 giorni, il quarto a 10 anni, 3 mesi e 24 giorni. Rapina, lesioni e, soprattutto, omicidio preterintenzionale per la morte di Erika Pioletti e Marisa Amato i reati per i quali sono stati ritenuti colpevoli. Secondo l'accusa i quattro giovani facevano parte di una banda di una decina di ragazzi che vedevano nei concerti e nei grandi eventi un'occasione per compiere razzie, tanto da colpire anche in altre città del Nord Italia e poi in Belgio, Svizzera, persino in Inghilterra.
Le vittime - La prima a morire era stata Erika Pioletti, 38enne di Domodossola, deceduta in ospedale 12 giorni dopo il ricovero a causa delle lesioni riportate. Poi è toccato a Marisa Amato, 65 anni, rimasta tetraplegica dopo essere stata calpestata dalla folla che fuggiva in preda al panico. Il 25 gennaio 2019, a causa di alcune complicazioni respiratorie attribuibili alla sua condizione di disabilità.