Il 36enne tunisino, fuori per un permesso lavoro, è un detenuto del carcere Le Vallette
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Un 36enne tunisino, Safi Mohamed, ha cercato di sgozzare la compagna, una torinese di 44 anni, che voleva lasciarlo. L'uomo, finito in manette per tentato omicidio, ha colpito con una bottiglia di vetro la fidanzata, ora ricoverata in gravi condizioni. L'aggressione è avvenuta in strada dopo che la donna ha scoperto che nel 2008 il 36enne aveva ucciso a Bergamo l'allora fidanzata 21enne. Detenuto alle Vallette, usufruiva di un permesso lavoro.
I due si erano visti nel quartiere Barriera di Milano ed erano saliti sul un tram della linea 4 per andare a casa della donna. Una volta scesi dal tram, l'uomo l'ha gettata a terra e si è avventato sulla compagna con una bottiglia di vetro, cercando di sgozzarla davanti agli sguardi impietriti dei passanti che hanno chiesto aiuto. L'uomo ha cercato di scappare, ma è stato fermato in via Leini dalla polizia, che aveva circondato la zona.
La relazione tra i due era iniziata circa sei mesi fa; quando la compagna aveva scoperto su internet i precedenti del tunisino, aveva deciso di lasciarlo. Il 9 giugno 2008, il 36enne aveva infatti ucciso a Bergamo la sua fidanzata dell'epoca, Alessandra Mainolfi. L'aveva pugnalata al petto e poi aveva chiamato le forze dell'ordine dicendo "ho ucciso il mio amore". Condannato a dodici anni di reclusione per omicidio, stava scontando la pena nel carcere Lorusso e Cutugno di Torino, dove usufruiva di un permesso per lavoro. Lavorava in un bistrot e doveva rientrare alle 2.