I corpi di Carlalberto Cimenti, detto "Cala", che avrebbe compiuto 46 anni domenica, e di Patrick Negro, sono stati individuati e recuperati dal soccorso alpino
Due scialpinisti sono morti dopo essere stati travolti da una valanga sulle montagne di Sestriere (Torino), al confine tra i comuni di Cesana e Sauze di Cesana. I corpi di Carlalberto Cimenti, detto "Cala", che avrebbe compiuto 46 anni domenica, e di Patrick Negro, sono stati individuati e recuperati dal soccorso alpino. Ad allertare i soccorsi i familiari di "Cala", preoccupati perché non era rientrato dalla gita con l'amico.
Entrambi di Pragelato, i due scialpinisti si stavano dirigendo verso la Valle Argentera, al Sestriere, quando sono stati travolti tra Cima del Bosco e Col Chalvet. I corpi sono stati individuati sotto oltre 2 metri di neve, alla base di una valanga che è scesa a valle per per circa 200 metri lungo un canale. Dopo un impegnativo lavoro di scavo, le salme sono state disseppellite e trasportate a valle.
"Cala" Cimenti, molto noto nell'ambiente dell'alpinismo, nel 2019 aveva scalato il Nanga Parbat. Sempre lo scorso anno aveva salvato un compagno di discesa sul Gasherbrun VII, in Pakistan, dopo che questi era scivolato e caduto per centinaia di metri, restando ferito.
Aveva iniziato a scalare da giovanissimo, tanto che a 12 anni era già in cima al Monte Bianco. E' stato l'unico italiano a vincere lo "Snow Leopard", il riconoscimento dato a chi raggiunge le cinque vette di settemila metri che si trovano nell'ex Unione Sovietica. In Nepal, mentre si trovava a cinquemila metri, aveva chiesto di sposarlo a sua moglie Erika.
"Purtroppo sono sempre i più esperti quelli che rischiano", è l'amaro commento del sindaco di Cesana, Roberto Vaglio, che piange i due escursionisti. Avevano percorso quel canalone decine di volte, ma il bollettino valanghe indicava un pericolo 3, marcato. "Che la neve ti sia lieve", "Non ci posso credere, non ho parole". "Ci hai fatto sognare... grazie per le belle emozioni" sono solo alcuni dei commenti social dei tanti ammiratori del "Cala".