I membri del Consiglio di istituto: "Ora rispettate la nostra scelta"
Difendono la decisione presa di confermare la chiusura il 10 aprile, giorno della festa di fine Ramadan, i membri del Consiglio d'istituto del comprensivo statale Iqbal Masih di Pioltello, nel Milanese, e chiedono di rispettarla e di poter "tornare a vivere con tranquillità la scuola". Parole che arrivano assieme alla risposta del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, alla lettera della vicepreside Maria Rendani, che a lui si era rivolta invitandolo a visitare la scuola: "Ho ricevuto e letto con attenzione la sua lettera e, nel ringraziarla", sottolinea il Capo dello Stato, "desidero dirle che l'ho molto apprezzata, così come - al di là del singolo episodio, in realtà di modesto rilievo - apprezzo il lavoro che il corpo docente e gli organi di istituto svolgono nell'adempimento di un compito prezioso e particolarmente impegnativo".
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Non si placano però le polemiche e anzi raggiungono il Parlamento dove FdI ha annunciato una interrogazione al ministro dell'Istruzione Giuseppe Valditara per sapere cosa intenda fare ora. Polemiche, le ha definite Valditara, "velleitarie e pretestuose". Anzi, aggiunge il ministro dell'Istruzione, "è stato opportuno il richiamo al rispetto delle regole previste dall'ordinamento". I tre parroci di Pioltello, due giorni fa, con una lettera hanno definito "legittima e coerente con le caratteristiche della realtà territoriale" la scelta della scuola. Anche l'arcivescovo di Milano, Mario Delpini, si è schierato con l'istituto: "Non mi pare il caso di far diventare la cosa un problema".
Gli ispettori inviati dal ministero avevano però riscontrato dei difetti tecnici nella prima delibera, tra cui l'assenza di una motivazione didattica, che ne avrebbe giustificato la validità. Al dirigente scolastico Alessandro Fanfoni, da una settimana bersagliato da insulti e minacce, era stato quindi chiesto di "valutare la disapplicazione della delibera e la possibilità dell'annullamento".
Lunedì il Consiglio di istituto ha quindi colmato quelle "lacune", di fatto rispondendo al mittente le contestazioni. Fuori dall'istituto, a sostegno dei docenti e del consiglio, si sono riuniti in presidio rappresentanti dei sindacati Flc, Cgil e della Camera del lavoro di Milano. La decisione della chiusura per il Ramadan è "nata spontaneamente al nostro interno, sulla base di motivazioni che riteniamo coerenti con il diritto all'educazione e all'istruzione, con la Costituzione Italiana e che origina dalla considerazione operata dal Collegio Docenti", hanno spiegato dal Consiglio d'istituto annunciando che il 21 maggio per la Giornata mondiale della Diversita' Culturale la scuola organizzerà un dialogo "sui temi dell'inclusione, dell'interazione tra culture e del confronto tra religioni".