Il Viminale: "Ci sono state difficoltà operative". Landini: "Manganellate inaccettabili". La Digos depositerà in procura gli atti documentali e i filmati
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In piazza dei Cavalieri, la piazza del centro di Pisa dove venerdì le cariche della polizia hanno impedito il passaggio di un corteo pro-Palestina composto da un centinaio di studenti, in serata si sono radunate 5mila persone, secondo la questura, per esprimere pacificamente solidarietà ai ragazzi. La manifestazione si è svolta pacificamente, vigilata a distanza da un discreto servizio d'ordine di agenti in borghese, ed è stata originata da due distinti presidi convocati alla stessa ora sotto il Comune e sotto alla prefettura, rispettivamente dalle forze della sinistra radicale e antagonista e dai partiti del centrosinistra insieme a sindacati e associazionismo.
Sulla scalinata monumentale della Scuola Normale che si affaccia sulla piazza sono stati affissi striscioni con le scritte "Stop genocidio", "Palestina libera", "Basta violenza della polizia" e "No alla violenza delle istituzioni". Scanditi anche slogan "vergogna, vergogna", e "caricateci ora" all'indirizzo delle forze dell'ordine.
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Il Dipartimento di Pubblica sicurezza ha sottolineato che gli episodi di Pisa "costituiranno come sempre, momento di verifica sugli aspetti organizzativi e operativi connessi alle numerose e diversificate tipologie di iniziative, che determinano l’impiego quotidiano di migliaia di operatori delle forze dell’ordine". Il Dipartimento ha precisato anche che "l'impegno è da sempre proteso a garantire il massimo esercizio della libertà di manifestazione e nel contempo ad assicurare la necessaria tutela degli obiettivi sensibili presenti sul territorio nazionale" e quello che è successo a Pisa "fa emergere le difficoltà operative di gestione, durante i servizi di ordine pubblico, di possibili momenti di tensione determinati dal mancato rispetto delle prescrizioni adottate dall’Autorità ovvero dal mancato preavviso o condivisione dell’iniziativa da parte degli organizzatori".
La Digos depositerà oggi in procura gli atti documentali e filmati relativi alle cariche della polizia a Pisa durante un corteo studentesco pro Palestina. Si tratta del materiale raccolto nell'immediatezza dei fatti dal personale presente in piazza e che documenta quanto accaduto per offrire all'autorità giudiziaria tutti gli strumenti utili per avviare un'indagine approfondita. L'obiettivo, è quanto filtra da ambienti investigativi, è anche quello di fornire risposte certe e in tempi rapidi per chiarire episodi che hanno suscitato fortissime polemiche in città.
Sul tema degli scontri tra forze dell'ordine e manifestanti avvenuti in diverse occasioni, il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi ha avuto una serie di contatti telefonici con i leader sindacali. È stato fissato un incontro che si terrà nella giornata di lunedì.
"Pensiamo che quello che è successo a Pisa e in altre città sia grave, non sia assolutamente accettabile e il diritto a manifestare deve essere un diritto garantito a tutti", ha detto il segretario generale della Cgil Maurizio Landini. "Quando questo non avviene si sta mettendo in discussione la democrazia di questo paese, penso che soprattutto oggi l'attenzione non deve essere contro chi manifesta e contro il diritto di chi manifesta".
"Pisa ha dato una straordinaria risposta democratica. Basta manganellate sugli studenti. Non possiamo più assistere a scene inaccettabili come quelle che abbiamo visto, di manganellate sui minori, di minori trattenuti e immobilizzati a terra. Non è un episodio isolato. Abbiamo visto scene come queste a Firenze, a Napoli, a Bologna c'è un clima di repressione di cui abbiamo già chiesto la settimana scorsa conto al ministro Piantedosi. È necessario che venga a chiarire e a prendersi le sue responsabilità davanti al Parlamento ed esprimo tutta la solidarietà del Partito Democratico agli studenti che sono stati feriti e alle loro famiglie". Così la segretaria del Pd, Elly Schlein.