Violenze riprese

Pistoia, figli messi in ginocchio sul sale e picchiati: arrestata una coppia

La primogenita, scappata di casa, avrebbe raccontato tutto ai servizi sociali facendo scattare le indagini. Le registrazioni delle telecamere nascoste hanno confermato le punizioni e i maltrattamenti sui sei fratelli

13 Feb 2025 - 11:02
 © ansa

© ansa

In provincia di Pistoia, una coppia fuggita dalla guerra in Ucraina è finita in carcere a causa di presunti maltrattamenti nei confronti dei sei figli di età compresa tra i 2 e i 15 anni. I minori sarebbero stati costretti a sopportare quasi quotidianamente offese, botte e anche a restare per ore in cucina con le braccia alzate e in ginocchio sul sale grosso. A denunciare i fatti ai servizi sociali è stata la figlia più grande, dopo essere fuggita da casa. Telecamere nascoste nell'abitazione e installate dalla polizia avrebbero poi confermato il suo racconto.

Accusa di maltrattamenti in famiglia

 A raccontare la terribile vicenda, accaduta in Valdinievole, è il quotidiano locale "Il Tirreno", secondo il quale sarebbe stata soprattutto la madre 36enne a punire e maltrattare i figli ritenendoli disubbidienti. Anche il papà avrebbe però avuto un ruolo di rilievo nelle punizioni. I genitori, che vivono in Toscana dall'estate del 2022, sono ora accusati di maltrattamenti in famiglia aggravati. 

Ordini e punizioni

 I video registrati mostrano che la madre rimaneva tutto il giorno tra cucina e soggiorno, fumando in continuazione con la finestra chiusa, navigando sui social con il cellulare e guardando la tv. Ai figli ordinava di pulire la casa, cucinare e poi li puniva con ogni minimo pretesto. Una volta avrebbe lanciato contro una figlia un coltello, che le si è infilato in una coscia, lasciandole una cicatrice. 

La fuga e il racconto

 La figlia primogenita, fuggita dopo l'ennesima punizione sul sale, aveva vagato tre giorni e tre notti a Montecatini per poi presentarsi a scuola il quarto giorno. Le sue condizioni avevano subito fatto scattare l'allarme, con il successivo intervento dei servizi sociali e poi della Società della salute, che aveva trovato alla ragazzina una sistemazione in una sua struttura. La 15enne ha spiegato agli investigatori che anche in Ucraina la donna picchiava spesso lei e i fratelli con rametti degli alberi. Una volta arrivati in Italia, le violenze sono continuate. 

Commenti (0)

Disclaimer
Inizia la discussione
0/300 caratteri