OPERAZIONE DELLA DIGOS

Milano, polizia perquisisce "suprematisti": ci sono anche minori

Operwzione in tutta Italia: sequestrate repliche di armi lunghe e pistole anche prive del tappo rosso, mazze, tirapugni, coltelli, un machete, diverse bandiere e simboli riferibili al nazi-fascismo

17 Ott 2024 - 09:27
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La polizia di Stato di Milano ha eseguito in tutta Italia perquisizioni delegate dalla Procura dei Minorenni e da quella del Tribunale Ordinario nell'ambito di un'indagine contro l'incitamento alla violenza per motivi razziali. Le persone perquisite, dieci minorenni e due maggiorenni, sono tutte indagate per il reato di "Propaganda e Istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale etnica e religiosa". Sequestrate repliche di armi lunghe e pistole anche prive del tappo rosso, mazze, tirapugni, coltelli, un machete, diverse bandiere e simboli riferibili al nazi-fascismo e al suprematismo.

L'attività della Digos di Milano nasce dall'esecuzione di una misura cautelare eseguita il 19 marzo scorso a carico di un minore di origini ucraine, arrestato per aver compiuto, di notte, diverse aggressioni sulla linea "M2 verde" nei confronti di extra-comunitari e tentati furti a bordo di alcune auto in sosta. Il minore, dichiaratamente nazi-fascista, in più occasioni, prima di compiere le azioni criminose mostrava la svastica tatuata sul petto ed esaltava il regime fascista esclamando "i fascisti sono tornati".

Blitz contro suprematisti in tutta Italia, coinvolti anche minorenni

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Gli agenti della Digos di Milano, quindi con il coordinamento della Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione, hanno ricostruito una rete in ambito nazionale, composta per lo più da soggetti minorenni, che con chat di messaggistica istantanea incitavano alla discriminazione o alla violenza per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi. Gli indagati sono residenti in diverse città d'Italia e l'attività è stata portata a termine con la collaborazione delle Digos delle Questure di Torino, Roma, Firenze, Venezia, Novara, Ravenna, Biella e di operatori della Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione.

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