L' infrastruttura ormai è quasi ultimata, ma non si sa ancora chi dovrà occuparsene. Imbarazzo del Mit
Ponte di Genova © Twitter
Chi gestirà il nuovo Ponte di Genova, che andrà a sostituire il Morandi, crollato il 14 agosto del 2018? Non è una domanda di poco conto e il rebus rischia di fare slittare la sua apertura, prevista per i primi giorni di agosto. La minaccia del governo di rescindere la concessione di Autostrade per l'Italia e lo stallo politico rallentano i tempi. Intanto, la società, come riporta il quotidiano La Stampa, ha inviato una lettera al commissario Marco Bucci per candidarsi alla gestione della nuova infrastruttura.
Nell'incontro organizzato da Anci Liguria sulla paralisi delle autostrade di questi ultimi giorni, il commissario Bucci è tornato sulla questione e ha sollecitato il ministro dei Trasporti Paola De Micheli, che ha assicurato di farsene carico. Il 30 giugno scorso, in una lettera, Autostrade per l'Italia ricordava a Bucci la procedura per il passaggio di consegne della nuova infrastruttura, mossa che da più parti è stata letta come il primo passo verso l'affidamento della nuova infrastruttura, Nel testo Autostrade faceva riferimento anche alla necessità di stipulare una convenzione ad hoc, riguardante la gestione del nuovo ponte e delle aree aggiuntive per confermare, in sostanza, il suo ruolo di gestore della rete. La società affrontava anche il tema della ricognizione preliminare e dei collaudi, che, però, spetterebbero al concessionario, e che nel decreto Genova si è stabilito di affidare a Anas, ente terzo.
La lettera è arrivata a nemmeno un mese della fine lavori e mentre Aspi ha espresso la volontà di rafforzare il suo ruolo di concessionario. Nonostante i vari rinvii, il gestore dovrà a breve esaminare i documenti ed effettuare una ricognizione per poi far seguire un'ordinanza di apertura al traffico. Il tempo scorre e, intanto, il ministero delle Infrastrutture preferisce non rilasciare commenti.
Bucci, sin dal dicembre 2019, ha cercato di predisporre il passaggio di consegne con la società Autostrade, che, al momento attuale, è l'unico soggetto disponibile e che già gestisce i tratti immediatamente a est e a ovest del nuovo ponte. Per questa ragione al tavolo tecnico siede anche Autostrade.
Restano irrisolte anche questioni più pratiche: chi effettuerà la manutenzione o interverrà in caso di incidente? Tutti quesiti a cui il Mit dovrà dare una risposta. Una soluzione andrà trovata in tempi brevi e c'è chi spera che la sentenza della Consulta, che si riunirà l' 8 luglio, possa trovarla.