Il manager indagato ha depositato una memoria ricostruttiva e parlerà una volta concluso l'incidente probatorio. Nel frattempo si avvicina la sua uscita dalla società per mettersi alla guida di Atlantia
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Si è avvalso della facoltà di non rispondere l'amministratore delegato di Autostrade, Giovanni Castellucci, interrogato dai pm nell'ambito dell'inchiesta sul crollo del ponte Morandi. Il manager, indagato insieme ad altre 20 persone e le due società Aspi e Spea, ha rilasciato spontanee dichiarazioni. Castellucci è rimasto davanti ai magistrati circa un'ora.
Castellucci parlerà dopo l'incidente probatorio - Ha comunque parlato il legale del manager, Paola Severino: "Castellucci ha ritenuto doveroso depositare una memoria ricostruttiva di tutti gli interventi da lui disposti in qualità di Ad a seguito dei fatti del 14 agosto". L'avvocato ha poi spiegato che Castellucci parlerà con i pm una volta che l'incidente probatorio sarà concluso: in "considerazione della gravità e della complessità dei tragici fatti al vaglio della magistratura, abbiamo ritenuto opportuno dichiarare la disponibilità dell'ingegner Castellucci a rispondere nei limiti delle competenze che fanno capo a lui e delle deleghe previste dall'organizzazione della società una volta concluso l'incidente probatorio e una volta che siano state ricostruire le cause dell'evento e ne siano state tratte l'eventuali specifiche contestazioni".
Autostrade: risarciti 150 eredi delle vittime del ponte Morandi - Al termine dell'interrogatorio in procura, Castellucci ha comunque detto che Autostrade ha già risarcito 150 eredi delle vittime del ponte Morandi. "Ho detto ai magistrati anche cosa stiamo facendo per le famiglie delle vittime e per i danneggiati dalla tragedia. Fino a oggi abbiamo erogato contributi a circa 300 famiglie senza casa e a circa 500 commercianti e artigiani. Inoltre la società, senza attendere i tempi lunghi delle assicurazioni, ha assunto direttamente l'iniziativa per garantire il giusto risarcimento a circa 150 eredi delle vittime", ha spiegato il manager.
Castellucci: "La nostra rete è sicura" - Castellucci ha comunque spiegato, attraverso la memoria depositata in procura, che la rete Aspi è sicura: "Dopo la tragedia di Genova abbiamo promosso un'operazione straordinaria di monitoraggio delle infrastrutture della nostra rete realizzata dalle Direzioni di Tronco, responsabili della sicurezza delle tratte di competenza. L'esito è assolutamente confortante. Ho potuto così rassicurare i magistrati che la nostra rete è sicura" ha spiegato il manager.
Un dovere etico - In quanto capo azienda - ha aggiunto Castellucci - ho ritenuto di adempiere ad un dovere etico, dando informazioni chiare ai magistrati in merito alle ulteriori verifiche e agli accertamenti sulla sicurezza della rete, che stiamo conducendo anche con l'ausilio di società di ingegneria esterne e su ciò che stiamo facendo per le famiglie delle vittime e per i danneggiati dalla tragedia".
Castellucci, futuro alla guida di Atlantia - Nel frattempo emergono nuove notizie sul futuro del manager interrogato in Procura a Genova davanti al pm Massimo Terrile nell'ambito dell'inchiesta sul crollo del Ponte Morandi: Castellucci, infatti, secondo fonti qualificate, sarebbe pronto a lasciare la guida della società Autostrade. La decisione non sarebbe di oggi ma sarebbe stata presentata dallo stesso Castellucci nel cda della capogruppo Atlantia del 3 agosto, prima dei fatti di Genova. L'obiettivo sarebbe quello di concentrarsi sulla guida di Atlantia, azienda leader globale delle infrastrutture da trasporto, sullo sviluppo del gruppo e Abertis. L'uscita, secondo quanto anticipato dal quotidiano il Messaggero, dovrebbe concretizzarsi a fine anno.
Meno responsabilità in Autostrade - Rispondendo a una domanda sulle sue dimissioni, lo stesso Castellucci ha detto: "Per il ruolo importante a livello mondiale che Atlantia ha assunto negli ultimi tempi il processo di riduzione delle mie responsabilità in Autostrade che era iniziato prima della tragedia è ripreso".