LA RABBIA DEI GENITORI

Pordenone, maestra sostituisce "Gesù" con "Perù" in una canzone di Natale per rispetto dei bimbi stranieri

La decisione ha infiammato le polemiche su Facebook. La preside dell'istituto: "Non ero a conoscenza del fatto"

30 Dic 2017 - 14:32
 © agenzia

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Nella scuola primaria "Beato Odorico da Pordenone" di Zoppola il "Bambin Gesù" è diventato il "Bambino del Perù". Un errore linguistico? No, volontà di una maestra che ha deciso di insegnare ai propri alunni di terza elementare una canzoncina di Natale modificandone il testo per non urtare la sensibilità dei bimbi stranieri. Una decisione che ha scatenato la rabbia dei genitori e che ha infiammato le polemiche sui social. Tantissime le critiche piovute nei confronti della maestra, ma anche della scuola. "Non ero a conoscenza del fatto. Non sono d’accordo con simili scelte - ha dichiarato Armida Muz, preside dell’istituto -. Se una canzone contiene il termine Gesù, non la si può modificare". Lo riporta Il Messaggero Veneto.

Ad accorgersene i genitori di due fratelli che frequentano la classe in questione. Durante il pranzo del 25 dicembre, mamma e papà hanno sentito i loro bimbi canticchiare Minuetto di Natale: ma Perù aveva preso il posto di Gesù. Un dettaglio che ha incuriosito molto la coppia e che li ha spinti a chiedere spiegazioni ai bimbi. Come mai la parola Gesù era sparita dalla canzone? I due fratellini non hanno potuto far altro che rispondere: "Ci è stata insegnata a scuola". La notizia si è poi diffusa in tutta Zoppola. E anche su Facebook, grazie al candidato sindaco di Autonomia responsabile Gianni Sartor.

La replica della preside - "Se si ritiene che certi tipi di testi possano arrecare disagi a qualcuno, si devono scegliere canzoncine senza determinati riferimenti - ha aggiunto la preside - Ho parlato con l’insegnante che ha fatto imparare ai bambini la versione modificata di Minuetto di Natale: è una maestra valida e preparata, con ruoli importanti all’interno dell’istituto. Ha ammesso di aver sbagliato, è dispiaciuta e mi ha assicurato che una cosa simile non si ripeterà. Dal canto mio, l’ho richiamata verbalmente, visto che le sanzioni previste dall’ordinamento didattico, a mio parere, devono essere applicate per situazioni più gravi". "Impartirò precise direttive - ha concluso Muz - affinché simili situazioni non si ripresentino. Non ne sapevo nulla, non posso controllare tutte le canzoni scelte dalle insegnanti visto che ho la responsabilità, complessivamente, di oltre 1.300 alunni. In ogni caso, sono dispiaciuta e comprendo chi si è sentito offeso dall’accaduto".

La rabbia dei genitori - Non sono dello stesso avviso i genitori dei fratellini grazie ai quali il caso è emerso. Così come tanti altri, a Zoppola e sui social. Per molti "commentatori", l’insegnante dovrebbe andare "a casa". E le critiche non arrivano soltanto da chi segue i dettami della religione cristiana, ma anche dai laici.

Le reazioni dei politici - "Non posso entrare nel merito di questo singolo episodio non solo perché non ho assistito al fatto, ma anche perché il Comune non ha competenze in materia. La nostra Costituzione riconosce, infatti, la libertà d’insegnamento che significa libertà per il docente di scegliere il metodo di insegnamento, sempre, però, nel rispetto della libertà di opinione dei singoli alunni. Quello che mi preme sottolineare è che la scuola di Zoppola è sempre stata aperta a tutti e ha educato i ragazzi ai più autentici valori umani e cristiani, senza ideologia né retorica". Questo il commento di Francesca Papais, sindaco di Zoppola.

Serracchiani: "Tradizioni cristiane non si censurano" - "La tolleranza e l'apertura verso tutte le culture e le religioni è un patrimonio storico del Friuli Venezia Giulia, ma va posta molta attenzione in tutti quegli atti che potrebbero apparire come una censura delle tradizioni cristiane, alle quali in vario modo fa riferimento un grande patrimonio di valori che si è largamente trasfuso nel sentire collettivo e nelle istituzioni". Questo il commento della presidente della Regione, Debora Serracchiani. "In questi giorni - ha continuato - non possiamo evitare di rivolgere il pensiero alla nuova strage di cristiani copti in Egitto, che ha suscitato anche la condanna della più alta autorità religiosa musulmana di quel Paese. Da tempo, in varie parti del mondo, è in atto uno stillicidio di vittime che colpisce i cristiani soprattutto dove sono minoranza religiosa, quasi pietra d'inciampo a una visione della società e dello Stato a tendenza totalitaria".

Per la presidente inoltre "appaiono quantomeno fuori luogo iniziative che tendono ad autosopprimere espressioni tradizionali in cui i cittadini si riconoscono da secoli e che comunque non possono essere in alcun modo lesive della libertà e della sensibilità di alcuno". "La laicità delle istituzioni - ha concluso Serracchiani - deve anche difenderci da ogni forma di eccesso di zelo. E la tolleranza non può essere predicata né praticata sul serio se si accetta, prima di tutto culturalmente, che è giusto censurare le canzoni natalizie o nascondere i presepi".

Meloni: "Oltre la decenza" - "Ha sostituito Gesù con Perù nella canzone di Natale per 'rispettare' i musulmani: è quello che ha fatto una maestra in una scuola elementare in provincia di Pordenone. Roba da matti: ormai il politicamente corretto ha superato ogni limite di decenza ed è diventato grottesco e ridicolo", ha scritto su Facebook il presidente di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni.

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