L'Unasca chiede ai nostri legislatori una formazione minima obbligatoria e più completa nella guida di ciclomotori e motocicli
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Lettera aperta di Unasca, Unione Nazionale Autoscuole e Studi di Consulenza Automobilistica, alla Commissione Trasporti per richiedere la modifica dell’art.122 comma 5 della legge di riforma del Codice della Strada, e introdurre così l’obbligo di una formazione minima per il conseguimento di ogni categoria di patente, non solo B ma anche AM, A1, A2 e A, delegando poi al Ministero dei Trasporti l’individuazione dei criteri.
“Una modifica necessaria – spiega il Segretario Nazionale di Unasca, Emilio Patella – sia per tutelare al meglio la sicurezza stradale nel nostro paese, sia per ottemperare alla Direttiva UE 2006/126 che stabilisce l’obbligo di esami di guida su ogni tipo di strade, extraurbane e autostrade, per le varie categorie di patenti da conseguire. Del resto lo stesso Consiglio di Stato si è espresso indicando come ottimale soluzione l’introduzione di un numero minimo di lezioni di guida.”
L’attuale discordanza nella normativa, si legge nella lettera aperta, pone a rischio di sanzioni e gravi responsabilità civili e penali tutti gli aspiranti conducenti di ciclomotori, motocicli, mentre la modifica auspicata garantirebbe anche esercitazioni di guida sicure per candidati e collettività.