Il racconto in aula di una delle due ragazze che hanno denunciato la violenza subita dai 4 ragazzi tra cui Ciro Grillo: i fatti risalgono all'estate del 2019
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"Non eravamo né sobri né ubriachi o incapaci di controllarci". È quanto avrebbe detto la testimone e una delle presunte vittime nell'udienza a Tempio Pausania dove si sta svolgendo il processo per violenza sessuale di gruppo nei confronti di Ciro Grillo, Francesco Corsiglia, Edoardo Capitta e Vittorio Lauria.
La ragazza ha ricostruito i fatti "tra il 16 e 17 luglio del 2019 a Porto Cervo. "Ha detto che avevano bevuto ma che erano lucide - ha sostenuto l'avvocato Antonella Cuccureddu del pool di difesa - e nessuno ha tenuto comportamenti che facessero sospettare la non lucidità". La presunta vittima, la studentessa italo-norvegese, verrà invece ascoltata in aula il 7 e 8 novembre e il 13 e 14 dicembre in qualità di accusatrice e parte civile del processo. Secondo quanto riferito dalla suo avvocato, Giulia Bongiorno, la testimone sarebbe scoppiata in lacrime durante la deposizione.
Gli avvocati difensori dei quattro ragazzi si sono soffermati sulla ricostruzione di tutta la serata del 16 luglio, quando prima di entrare nella discoteca Bilionaire il gruppo composto anche delle due amiche ha consumato alcuni drink in un bar nella Promenade di Porto Cervo, Zamira Lounge, per poi continuare a bere anche all'interno della discoteca e una volta tornati nella villetta al Cala di Volpe di proprietà della famiglia Grillo. La giovane ha raccontato di avere assistito al bacio tra Ciro Grillo e la studentessa al Billionaire, la sera del 16 luglio. Dopo i ragazzi si erano trasferiti nella casa dei Grillo dove la teste ha detto di aver preparato una pastasciutta, mangiata in veranda, mentre l'amica era seduta sulle ginocchia di Francesco Corsiglia. Quindi, stando alla deposizione di ieri, i due si erano appartati e la teste racconta di aver avuto la sensazione che stessero per consumare un rapporto sessuale.
La testimone ha raccontato di essere andata a dormire da sola, declinando l'invito dei ragazzi a stare con loro. La ragazza milanese, difesa dall'avvocato Vinicio Nardo, è anche parte civile e altra presunta vittima di violenza per foto hard che sarebbero state scattate mentre dormiva sul divano. "Mi hanno violentata tutti": la testimonianza di ieri si fonda proprio su quella frase, che la mattina del 17 luglio 2019 la presunta vittima dello stupro a casa Grillo avrebbe detto all'amica.
Oggi, la giovane è tornata in aula per il controinterrogatorio della difesa. Non un vero e proprio pianto ma un sussulto "quando ha raccontato cosa avevano fatto i giornalisti nella sua vita", ha riportato l'avvocata del pool di difesa, Antonella Cuccureddu, al termine dell'udienza. "Non vivevo più perché ero terrorizzata dall'idea che mi chiamassero i giornalisti da un momento all'altro - ha detto la legale riportando quanto avrebbe affermato in aula dalla studentessa milanese - vivevo con l'incubo perché addirittura hanno contattato un mio amico". Uno sconvolgimento della vita che è stato oggetto della testimonianza anche ieri e che avrebbe portato a incrinare il rapporto tra lei e la sua amica - la principale accusatrice dei quattro ragazzi - nel maggio del 2020. "Lei (la testimone in aula oggi) - ha ribadito Cuccureddu che difende i quattro indagati - ha detto che non ha subito alcuna violenza e non ha sentito alcunché, nessuno che urlasse e che chiedesse aiuto".